Guerra in Ucraina

"L'esercito russo è una m... come tutto il Paese corrotto": lo sfogo dell'oligarca

Il miliardario russo ha condannato in un post di fuoco la guerra in Ucraina: "Muoiono innocenti e soldati". Poi l'attacco all'establishment di Mosca: "Il Paese affoga nel nepotismo e nel servilismo"

"L'esercito russo è una m... come tutto il Paese corrotto": lo sfogo dell'oligarca

"Non vedo nessun beneficiario in questa folle guerra!". Il miliardario russo Oleg Tinkov è tornato a cantare fuori dal coro degli oligarchi di Mosca, in maggioranza schierati - per convinzione o convenienza - dalla parte di Putin. Con un post pubblicato su Instagram nelle scorse ore, il magnate di origini siberiane ha ribadito la propria contrarietà all'intervento militare in Ucraina utilizzando parole di fuoco. Veri e propri strali scagliati contro l'establishment del Cremlino e contro l'esercito russo in particolare.

"Stanno morendo persone innocenti e soldati", ha attaccato Tinkov, sottolineando l'insensatezza dell'operazione bellica contro Kiev. Poi la bordata ai capi delle forze armate: "Ora i generali, svegliandosi dopo una sbronza, si accorgono di avere un esercito di m*rda. Come potrebbe essere altrimenti, se tutto il resto in questo Paese lo è, ed è affogato nel nepotismo e nel servilismo?". Parole pesantissime, che l'imprenditore 54enne - malato di leucemia acuta - ha scritto a corredo di una propria foto. Quasi a voler sottolineare la propria volontà di metterci la faccia, anche a rischio di incorrere nella censura di Mosca, che prevede pene severe per chi diffonde notizie contro l'esercito.

Fondatore della banca Tinkoff, nonché creatore di una catena di elettrodomestici e di un'azienda produttrice di birra, Tinkov già in passato aveva espresso la propria opposizione alla guerra. L'imprenditore, che vive tra l'Italia e la Svizzera, aveva preso le distanze da Vladimir Putin, rifiutando anche la definizione di oligarca. Dunque non è un caso che ora le sue contestazioni siano state indirizzate proprio alla classe dirigente di Mosca. "I funzionari del Cremlino sono scioccati dal fatto che non solo loro, ma anche i loro figli, non andranno nel Mediterraneo in estate", ha attaccato il magnate, stigmatizzando quella che sarebbe l'unica preoccupazione dei fedelissimi dello Zar.

Poi l'ulteriore sferzata alla propaganda putiniana, in riferimento alla "Z" diventata il simbolo della cosiddetta "operazione speciale" di Putin. "Certo che ci sono idioti che disegnano la Z. Ma gli idioti sono il 10% in ogni Paese. Il 90% dei russi sono contrari a questa guerra!", ha aggiunto Tinkov, il quale dopo l'avvio del conflitto era stato coinvolto dalle sanzioni occidentali contro la Russia, con conseguenti perdite economiche stimate a 5 miliardi di dollari.

L'impenditore, oltre a contestare Putin, ha però rivolto anche un appello ai paesi occidentali, chiedendo di dare allo Zar "una via d'uscita chiara per fargli salvare la faccia e intanto porre fine a questo massacro".

Da qui l'invito: "Siate più razionali".

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