Coronavirus

Quel folle weekend di marzo, poi boom di contagi a Milano

A Milano sono 1.550 i contagi, nella città metropolitana sono 3.804. L'assessore Gallera: "Nuovi casi legati al folle weekend dell'8 marzo"

Quel folle weekend di marzo, poi boom di contagi a Milano

Un mese fa, la notizia del primo caso di coronavirus in Italia e da lì i contagi sono cresciuti giorno dopo giorno. Era il 20 febbraio quando il virus ha colpito Codogno, nel Lodigiano. Oggi, a distanza di un mese, i numeri sono molto elevati: in Lombardia ci sono 22.264 contagiati, (2.380 in più rispetto a ieri); i decessi sono in totale 2.549, (381 solo nelle ultime 24 ore); 7.735 gli ospedalizzati mentre le persone in terapia intensiva sono salite a 1.050; 4.235 i dimessi.

Preoccupano i numeri nelle province di Bergamo e Brescia, che contano rispettivamente 5.154 e 4.648 casi. Ma crea allarmismo anche la situazione a Milano. In quattro giorni, nel milanese, sono raddoppiati i casi di persone positive al coronavirus. Oggi, secondo i dati comunicati dall'assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, i dati parlano di 3.804 contagi nella Città metropolitana e 1.550 nel capoluogo. Il doppio rispetto al 16 marzo, quando erano 1.983 e 813. Rispetto a ieri in provincia i casi sono 526 in più, mentre 24 ore fa l'aumento sul giorno prima era stato di 634. Un calo, ma il dato resta comunque significativo.

L'impennata di casi fa preoccupare. "Questo è un dato che ci preoccupa, perché Milano è densamente popolata", aveva spiegato ieri l'assessore. Il dato sulle positività di oggi fotografa la situazione di circa dieci o quindici giorni fa quindi Gallera ha ipotizzato che questo balzo sia dovuto a "quel weekend dell'8 marzo in cui c'erano tante persone per strada, nei parchi, come se nulla fosse. Non c'era alcuna consapevolezza. Venendo in ufficio, sono rimasto allibito nel trovare i nostri parchi con migliaia di persone così come per le strade in una bellissima e mite giornata di primavera". Poi c'è stato il provvedimento del governo "il sabato notte con le fughe al Sud e la crescita di una consapevolezza ma ancora tiepida. Da lunedì è cambiato poi tutto: la comunicazione, la crescita di una responsabilità civile da parte dei cittadini. Quindi rispetto ai dati che vediamo e all'incremento di Milano, confidiamo che sia figlio di quel folle weeekend".

La speranza, ha concluso l'assessore Gallera, è che "magari già da sabato, domenica o lunedì, anche su Milano, si possa notare un rallentamento dovuto del fatto che la gente oggi sta a casa molto di più e ha assunto atteggiamenti molto più corretti e virtuosi".

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