Cronache

Gestione beni confiscati alla mafia, a processo giudice Saguto

A gennaio l'ex presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, Silvana Saguto, comparirà a processo insieme ad altri 15 imputati. Deve rispondere dell'accusa di aver gestito in modo spregiudicato i patrimoni sottratti alla mafia

Gestione beni confiscati alla mafia, a processo giudice Saguto

Si è chiusa l'indagine sulla gestione dei beni confiscati alla mafia gestita dal tribunale di Palermo, che nel settembre 2015 portò alla perquisizioni degli uffici giudiziari di Palermo. L'ex presidente della sezione "misure di prevenzione", Silvana Saguto, è stata rinviata a giudizio: deve rispondere di corruzione e abuso di ufficio. A processo anche altre 15 persone, tra cui l'ex prefetto di Palermo, Francesca Cannizzo. Secondo il gip Saguto avrebbe gestito in modo "spregiudicato" i patrimoni che erano stati sottratti alla mafia. Il processo si aprirà il 22 gennaio 2018

Le persone coinvolte nell'inchiesta sono state tutte rinviate a giudizio. Vediamo chi sono gli altri imputati, oltre a Saguto e Cannizzo. Il padre del magistrato, Vittorio Saguto, il consorte, Lorenzo Caramma e il figlio Emanuele; l'amministratore giudiziario Nicola Santangelo; il colonnello della Dia Rosolino Nasca; i professori universitari Roberto Di Maria e Carmelo Provenzano; la moglie e il collaboratore di Provenzano, Maria Ingrao e Calogera Manta; l'amministratore giudiziario Aulo Gigante; l'ex giudice della sezione misure di prevenzione Lorenzo Chiaramonte e l'amministratore giudiziario Walter Virga. Le posizioni di altre due indagati sono state stralciate.

Una, quella nei confronti di Gaetano Cappellano Seminara (che aveva chiesto e ottenuto il rito abbreviato), potrebbe essere accorpata al troncone principale dell'inchiesta.

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