"Annegati e spostati". Spunta una nuova verità su Viviana e Gioele

"Vi spiego perché Viviana non ha ucciso il suo Gioele. I corpi di Viviana e Gioele sono stati spostati sotto il traliccio", spiega a IlGiornale.it il criminologo Carmelo Lavorino

"Annegati e spostati". Spunta una nuova verità su Viviana e Gioele

È trascorso quasi un anno da quando i corpi senza vita di Viviana Parisi, passata alle cronache come la "mamma deejay" di Venetico, e del figlioletto Gioele di soli 4 anni, sono stati ritrovati nei boschi di Caronia, nel Messinese. Secondo la Procura di Patti, si tratta di un omicidio-suicidio: Viviana avrebbe ucciso il bimbo - forse in preda a una sorta di "delirio psicotico" - e poi si sarebbe tolta la vitta gettandosi giù da un traliccio dell'alta tensione.

I familiari della vittima sostengono invece che la verità sia ben altra da quella emersa sinora dalle carte dell'inchiesta ritenendo altamente improbabile l'ipotesi di un figlicidio, culminato con il suicidio della donna, formulata dagli inquirenti. "Viviana non ha ucciso il figlio e non si è suicidata. I corpi delle vittime sono stati traslati da qualcuno e lasciati poi nel luogo in cui sono stati ritrovati. Abbiamo delle prove scientifiche", spiega alla nostra redazione il criminologo Carmelo Lavorino, consulente della famiglia Mondello, precisando che le due salme non sono ancora state dissequestrate per consentire ulteriori accertamenti tecnico-scientifici.

A che punto sono le indagini sul "giallo di Caronia"?

"Noi periti di parte siamo ancora in attesa dei risultati delle attività info-investigative, delle consulenze e delle relazioni della procura, dei filmati, delle foto e di tutto il materiale nel fascicolo, di ulteriori esami dei corpi da parte loro tramite la strumentazione laser 3D".

Cosa non torna sulla morte di Viviana e Giole?

"Tutto. Purtroppo alcuni inquirenti che lavorano al caso si sono abbarbicati all'ipotesi, completamente infondata, dell'omicidio-suicidio".

Perché non è credibile l'ipotesi di un omicidio-suicidio?

"Perché ci sono delle evidenze scientifiche che provano l'esatto contrario dell'ipotesi formulata dalla procura. Non vi è stato alcun atto aggressivo di Viviana nei confronti di Gioele, non si è verificato nessun crollo psicotico della donna".

Di Viviana si era detto che soffrisse di depressione. Cosa ha rivelato l'autopsia psicologica?

"Nulla di vero. Viviana era sicuramente preoccupata per il Covid, come tutti. Ma da qui a dire che abbia ucciso il figlio, ce ne passa".

Quali sono le "evidenze scientifiche" che, a suo dire, smentiscono la tesi della procura?

"Anzitutto l'impossibilità di arrampicamento da parte di Viviana sul traliccio. La donna avrebbe incontrato moltissime difficoltà per arrampicarsi con le scarpe ginniche (o con una sola scarpa) a 'suola non prensile' su un traliccio di metallo rovente, scivoloso, con rovi spinosi e pungenti. Poi è altamente improbabile - e congetturalmente illogico - che non ci siano tracce digitali (biologiche e Dna) di Viviana sul traliccio né che la vittima abbia riportato ferite (graffi o escoriazioni) al corpo mentre avrebbe tentato di arrampicarsi".

Dunque come sarebbe morta Viviana?

"Viviana è morta per asfissia in acqua".

Dove sarebbe annegata?

"All'interno di un invaso nel bosco di Caronia, con le caratteristiche simili a quelle di un pozzo quali, ovvero con profondità di circa 5 metri e contenente al massimo mezzo metro di acqua".

E il figlioletto Gioele?

"La morte di entrambi si è verificata in seguito a precipitazione e successiva asfissia all'interno dell'invaso. Purtroppo del bambino abbiamo pochi elementi da analizzare dal momento che è stato assaltato dagli animali selvatici".

Come siete giunti a questa conclusione?

"A Viviana sono esplose due vertebre che le hanno causato la rottura del midollo: è morta subito dopo la caduta. E poi c'è un altro importantissimo dettaglio da non trascurare".

Quale dettaglio?

"Entrambe le vittime avevano una colorazione rosacea dei denti. Una circostanza che si verifica quando un corpo resta per svariati giorni in acqua".

Posto che siano caduti nell'invaso, come sono stati recuperati i corpi?

"Tutto depone per il fatto che i corpi precipitati (con tempi, modi, dinamiche e motivi da individuare e definire) nell'invaso siano stati estratti tramite l’utilizzo di uno strumento, verosimilmente un estrattore a forcipe o a uncino per maiali, sollevati dal fondo del pozzo e tirati su. Ovviamente il corpo di Viviana – persona adulta – è stato trazionato per i capelli. E questo spiega anche le tracce sul vestiario di Viviana verosimilmente compatibili con alcune tracce sul corpo e la mancanza della ciocca di capelli strappata, rilevata in sede autoptica".

Quindi sono stati spostati da un posto all'altro?

"Sì, sono stati traslati dal luogo in cui sono precipitati al di sotto del traliccio".

Chi e per quale motivo avrebbe "traslato" i cadaveri?

"Ci sono svariate ipotesi che abbiamo formulato e che attendiamo di verificare una volta che avremo accesso alle relazioni della procura".

Tra le ipotesi che seguitate c'è anche la pista delittuosa?

"È stata messa in essere da parte di una 'combinazione criminale' un'attività di depistaggio e messinscena, tramite una facile traslazione del corpo di Viviana sotto il traliccio con mezzi adeguati e in totale sicurezza. Tale 'combinazione criminale' è logicamente composta da soggetti con caratteristiche di profonda conoscenza del territorio, dei sentieri, dell'orografia e degli eventi: soggetti che si muovono con sicurezza, conoscenza, padronanza e certezza dell'impunità".

La verità sul "giallo di Caronia" è vicina?

"Vicina o lontana, noi non ci fermeremo finché non l'avremo dimostrata".

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