Cronache

Autopsia e test Dna su Gioele: ucciso da Viviana o sbranato?

I resti ritrovati sono "compatibili con Gioele". Come è morto il bimbo? La verità sul giallo di Caronia è ancora lontana

Autopsia e test Dna su Gioele: ucciso da Viviana o sbranato?

Ieri, nelle sterpaglie di Caronia, nel Messinese, un carabiniere in congedo ha trovato alcuni resti umani che, secondo gli investigatori, appartengono "al 99% al piccolo" Gioele Mondello, il bimbo di 4 anni scomparso lo scorso 3 agosto insieme alla madre Viviana Parisi, dopo un incidente sull'autostrada Messina-Palermo. Il corpicino, che distava "circa 400-500 metri in linea d'aria" dal traliccio sotto il quale era stata trovata la donna priva di vita, è compatibile con quello di "un bimbo di quell'età". Ma, per avere la certezza che si tratti di Gioele, serviranno "accertamenti medico-legali e l'esame del Dna". "Fino a questo momento- ha specificato il procuratore che si occupa del caso, Angelo Vittorio Cavallo- possiamo parlare di resti compatibili con un bambino di 3-4 anni. Non possiamo dare per ora risposte definitive". Ma questa mattina, il procure di Patti ha confermato che "i resti umani ritrovati ieri mattina sono compatibili con Gioele".

I prossimi passi

Una risposta definitiva potrebbe arrivare nei prossimi giorni, grazie agli accertamenti medico-legali e all'esame del Dna. Tra domani pomeriggio e sabato mattina, secondo quanto appreso da AdnKronos, infatti, dovrebbe essere eseguita l'autopsia sul corpicino ritrovato nella sterpaglia a pochi metri dall'autostrada Messina-Palermo, per chiarire le cause della morte. I dubbi attorno a questo punto, infatti, sono ancora infiniti e diverse sono le ipotesi che in questi giorni si sono affacciate. Secondo la criminologa Roberza Bruzzone, il piccolo potrebbe essere morto "per strangolamento oppure dopo essere precipitato insieme alla madre", facendo pensare a un "omicidio-suicidio o di un 'suicidio allargato'". È possibile anche che il piccolo sia morto a causa dell'impatto a seguito dell'incidente e che la madre si sia tolta la vita facendosi cadere dal traliccio. Un'altra ipotesi riguarda anche una possibile aggressione da parte di cani o altri animali feroci, avvalorata dal fatto che, secondo quanto riporta Agi, sulle gambe si Viviana siano stati trovati segni: sarà un approfondimento autoptico a stabilire se si tratta di segni compatibili con l'aggressione di animali. A condurre l'autopsia del piccolo sarà Elvira Spagnolo, lo stesso medico legale che ha eseguito l'esame autoptico sul corpo della madre del bambino, Viviana Parisi.

Gli investigatori ritengono che i resti trovati ieri appartengano a Gioele ma, per averne la certezza, il padre Daniele Mondello verrà chiamato a effettuare il riconoscimento degli indumenti emersi a un centinaio di metri dal corpicino: si tratterebbe di un paio di scarpette e dei brandelli di alcuni vestiti. Non solo. È stato effettuato il prelievo del Dna di Daniele Mondello, per compararlo con quello dei resti. Sono allora si avrà una risposta chiara sul ritrovamento.

Il padre: "Dubbi sul metodo di ricerca"

Intanto, Daniele Mondello solleva dubbi sui metodi di ricerca usati dagli investigatori. "Cinque ore di lavoro di un volontario rispetto a 15 giorni di 70 uomini esperti, mi fanno sorgere dei dubbi oggettivi sui metodi adottati per le ricerche- scrive il padre del piccolo Gioele sulla sua pagina Facebook-La mia non vuole essere una polemica, ma la semplice considerazione di un marito e padre distrutto per la perdita della propria famiglia". A trovare il corpo, infatti, era stato uno dei volontari che ha partecipato alle ricerche, un carabiniere in congedo.

"Nonostante il dramma che mi ha travolto - ha aggiunto Mondello- trovo doveroso ringraziare quanti mi hanno aiutato. Dedico un ringraziamento particolare al signore che ha trovato mio figlio. Se non ci foste stati voi, chissà se e quando lo avremmo ritrovato. Viviana e Gioele vi ringraziano e io vi mando un abbraccio enorme, siete stati grandi!!!".

Critiche sui metodi di ricerca sono arrivati anche da Claudio Mondello, legale e cugino della famiglia di Daniele: "Persino per ritrovare Gioele la mia famiglia ha dovuto fare affidamento sulle proprie forze e ancora una volta ha dovuto 'metterci una pezza'. La credibilità dello Stato ne esce fortemente compromessa e non posso che dolermene", ha detto.

Infine, il legale ha ringraziato i "tantissimi volontari che ci hanno sostenuto col loro sudore ed amore", che rappresentano "una Italia che ci restituisce speranza".

Commenti