Cronache

Meloni all'attacco del nuovo governo: "Esecutivo ostaggio della sinistra"

La leader di Fdi, Giorgia Meloni, ha criticato la lista dei ministri del nuovo governo e si è detta convinta che all'Italia "serva un'opposizione libera e responsabile"

Meloni all'attacco del nuovo governo: "Esecutivo ostaggio della sinistra"

Arriva il primo duro commento di Giorgia Meloni all’annuncio della lista dei ministri del nuovo governo guidato dall’ex presidente della Bce."Le grandi aspettative degli italiani sull'ipotesi di un governo dei "migliori" in risposta all'appello del Capo dello Stato per fare fronte alla drammatica situazione dell'Italia si infrangono nella fotografia di un esecutivo di compromesso che rispolvera buona parte dei ministri di Giuseppe Conte".

I ministri sono in tutto 23, di cui 15 politici e 8 tecnici. Le riconferme negli stessi ministeri sono 7. Casi particolari sono rappresentati da Stefano Patuanelli, che resta ministro ma passa dallo Sviluppo economico all'Agricoltura, e Fabiana Dadone che a sua volta, lascia la Pubblica amministrazione per andare alle Politiche giovanili.

La squadra di governo annunciata in serata non convince la leader di Fdi che si chiede se "i cittadini, gli imprenditori, i lavoratori e tutte le persone in difficoltà si sentano rassicurate dall'immagine che vedono". "Sono convinta più che mai che all'Italia serva un'opposizione libera e responsabile", ha spiegato la Meloni, leader dell’unico partito in parlamento che ha annunciato l’intenzione di non far parte dell’ampia maggioranza che sosterrà Draghi.

Poco dopo, all’Adnkronos, la Meloni ha rincarato la dose. "Come dimostra la casella strategica del ministero del Lavoro affidata al Pd, i nostri timori di un governo ostaggio della sinistra vengono confermati". "Sono molto preoccupata- ha affermato la leader di Fdi- per il nostro tessuto produttivo e per i milioni di italiani che rischiano il posto di lavoro".

Sulla stessa lunghezza d’onda il deputato di Fdi e vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli: "Un Conte ter senza Conte, con l'aggiunta di coloro che contestavano Di Maio, Speranza, Lamorgese, Franceschini, Patuanelli, Guerini, Bonelli. Incredibile ma vero. È stato scomodato Draghi per varare un governo senza discontinuità, un esecutivo politico che vanifica l'operazione "salvataggio della Patria" che il Quirinale aveva affidato a un profilo di rango internazionale. Ma non sempre il valore si accompagna con il coraggio". Per Rampelli è "di scarso rilievo" il ruolo dei partiti di centrodestra "che sembrano poco graditi inquilini di Palazzo Chigi".

In considerazione di tutto ciò l’esponente di Fdi ritiene che è "indiscutibile", a questo punto, "l'intuizione di Giorgia Meloni" che ha tenuto il partito "fuori da questo pantano di cattivo gusto".

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