"Ha cambiato idea?". Monti provoca Cacciari: scoppia la bagarre

L'ex premier provoca il filosofo ricordandogli una lettera nella quale lo spronava a candidarsi. Poi la gufata al centrodestra smentita da Cacciari: "Governerà poco..."

"Ha cambiato idea?". Monti provoca Cacciari: scoppia la bagarre

Corsi e ricorsi storici, tra passato (recente) e attualità. La possibilità di una vittoria elettorale del centrodestra non piace a tutti, si sa: su La7, ad esempio, Lilli Gruber ha di recente evocato lo scenario di un nuovo governo di larghe intese dopo il voto del 25 settembre. Tradotto: il ritorno all'ammucchiata parlamentare. Domandando ai suoi ospiti se tale eventualità fosse auspicabile, la giornalista ha innescato un vivace scambio di battute tra Massimo Cacciari e Mario Monti. Ovvero, tra il filosofo dalle opinioni tranchant e il professore che guidò proprio un governo tecnico.

"Il governo di grande coalizione lo riterrei una catastrofe. Se ancora una volta il Parlamento si dimostrasse incapace di formare un governo come si deve, il presidente della Repubblica sarebbe costretto di nuovo a fare il mestiere del presidenzialismo surrettizio. Una catastrofe!", ha esclamato Cacciari, rigettando le congetture sulla possibile ammucchiata. E ancora: "Io spero che da queste elezioni escano maggioranze nettissime, non che ci sia una condizione per cui torniamo a fare un'ammucchiata obbligata dal presidente della Repubblica".

A quel punto, pur condividendo quegli auspici sul primato della politica, Monti ha provocato l'ex sindaco di Venezia sull'argomento. E lo ha fatto con una mossa a sopresa. Sentendosi probabilmente stuzzicato rispetto all'efficacia della propria presenza "tecnica" a palazzo Chigi, il professore ha estratto un foglio e ha rintuzzato a distanza il filosofo. "Nel novembre 2012 mi scrisse una lettera aperta in cui chiedeva di candidarmi. 'Caro Monti, la prego si candidi. Oggi che i partiti sono in stato confusionale, solo lei può battere l'astensione e attrarre gli incerti", scriveva. Ha forse cambiato parere?", ha affermato l'ex premier.

Colto in contropiede, Cacciari ha preplicato con un certo imbarazzo: "Non ho cambiato idea, che discorsi. In quella condizione speravo che Monti riuscisse a creare attorno a sé una maggioranza coesa e non che riuscisse a portare con sé tutti. Speravo potesse diventare il leader politico di una maggioranza coesa". Poco prima, compiacendo Lilli Gruber, era stato proprio Mario Monti a formulare la propria profezia sul post-voto, lanciando una gufata pazzesca al centrodestra: "Se il centrodestra governerà bene, durerà poco perché governare bene vuol dire stare bene in Europa. Ci sarà una dissoluzione della coalizione dopo un po' di tempo".

Anche in quel caso, però, Cacciari era intervenuto per smentire la previsione dell'ex economista e offire una visione diversa. "Non ci sarà nessuna dissoluzione.

Se vince nettamente la destra e la Meloni sarà premier, le dissonanze nella colazione sono destinate a cessare rapidissimamente. Se invece la vittoria è di misura (...) dall'altra parte ci sarà il tentativo, esplicito da parte di Renzi e Calenda, di tornare all'ammucchiata", aveva commentato il filosofo, gelando l'ex premier.

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