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I bimbi a Pontida indignano, al Gay Pride no

I bimbi a Pontida indignano, al Gay Pride no

I bambini non si esibiscono, si proteggono. Questa logica dovrebbe valere sempre, non solo per Matteo Salvini. Il leader della Lega ha sbagliato a usare come un fantoccio la piccola Greta, strappata ingiustamente e poi restituita alla sua famiglia. Giusto parlare dello scandalo dietro il business degli affidi scoppiato a Bibbiano, il comune emiliano a guida Pd. Sbagliato il modo, terribile. Oggi sappiamo anche che la ragazzina non c'entra nulla con l'inchiesta perché è di origine lombarda. Così si rischia di banalizzare un'indagine che in realtà racconta meglio di qualsiasi libro di antropologia a cosa ha portato la disgregazione della famiglia.

Prima di inorridire per l'ennesima pagliuzza nell'occhio dell'ex vicepremier la sinistra infatti dovrebbe guardare le altre travi nel suo. È stata la pervicacia degli eredi del Pci nel voler disintegrare la famiglia a creare tutte le storture che pagheremo negli anni. Tipo i ragazzini esposti sul carro dei Gay Pride in mezzo a falli di plastica, giubbotti di pelle e culi seminudi o a brandire cartelli che inneggiano ai fascisti «uccisi dai nonni». Stanno prendendo piede anche da noi le balle sulla fluidità di genere che in Gran Bretagna hanno già rovinato l'adolescenza a migliaia di bambini.

La prima vittima è stato il papà nel Sessantotto, adesso tocca alla mamma: si spaccia la maternità surrogata per un diritto e non per un abominio che inorridisce anche le femministe visto l'unico diritto di un bambino è quello di avere una madre e un padre. E non importa che magari siano loro a trascinare dei ragazzini coi pantaloni corti a discettare di politica, come successe a Milano alla kermesse di Giustizia e Libertà nel febbraio 2011: «Sono Giovanni Tarizzo, ho 13 anni e vorrei dire... Perché Berlusconi si fa i comodi suoi, i festini ad Arcore, mentre c'è gente povera e giovani che non trovano lavoro?». A sinistra diventò un eroe, e sicuramente era sincero. La madre probabilmente anche, visto che era l'avvocato di Carlo De Benedetti.

Il Pd tace su Bibbiano come ha taciuto sugli orchi del Forteto, la comunità nata nel 1978 nel Mugello, in Toscana, come una cooperativa agricola che voleva opporsi ai valori della società borghese e della famiglia tradizionale ed è finita per diventare un mattatoio per adolescenti, costretti per anni a subire abusi sessuali e psicologici. La sinistra con Matteo Renzi ha la colpa storica di aver fatto approvare le unioni gay imponendo il voto di fiducia su un tema etico così delicato, piegando le sensibilità personali ai giochi di potere, con una spregiudicatezza che non ha precedenti nella storia della Repubblica.

I figli non si comprano, non si scelgono, non si abortiscono perché hanno dei difetti, non si scambiano come le figurine dei calciatori.

Giù le mani dai bambini dovrebbe essere un imperativo categorico, dal grembo materno in poi, e invece da sempre è terreno di caccia elettorale per titillare chi confonde desideri e diritti. Salvini almeno ha il merito di provare a rovesciarne la gerarchia. Felice Manti

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