Cronache

I due tedeschi sono già a casa: "Le vittime meritano giustizia"

I due turisti tedeschi ritenuti responsabili dell'incidente nautico sul lago di Garda sono rientrati a Monaco. Devono rispondere di omicidio colposo e omissione di soccorso

In foto, Umberto Garzarella, 37 anni (immagine da profilo Facebook)
In foto, Umberto Garzarella, 37 anni (immagine da profilo Facebook)

Sono già rientrati a Monaco i due turisti tedeschi ritenuti responsabili dell'incidente nautico sul lago di Garda nel quale hanno perso la vita Umberto Garzarella, 37 anni, e la studentessa Greta Nedrotti, di 25. Devono rispondere entrambi di omicidio colposo e omissione di soccorso in quanto, a detta di alcuni testimoni, erano ubriachi al momento dell’ormeggio successivo allo schianto. Ciononostante la Procura di Brescia, che indaga sul caso, non ha potuto inibire la fuga dei due indagati poiché la legge italiana non prevede l'emissione del provvedimento di fermo per i reati sovracitati nel contesto degli incidenti navali.

L'incidente

A poco più di 24 ore dal tragedia, gli investigatori avevano individuato i responsabili del drammatico incidente nautico. Si tratta di due turisti tedeschi, entrambi imprenditori sulla cinquantina, che alle undici e mezzo di sabato sera - "ubriachi", secondo alcuni testimoni - si sono messi alla guida di un motoscafo del valore di mezzo milione di euro, l'Acquarama Riva, per un giro in notturna sul lago.

Non è stato difficile rintracciarli dopo che, attorno alle 5 del mattino successivo, un pescatore ha notato il gozzo il legno scuro di Umberto Garzella completamente sventrato sulla fiancata destra. Da lì, la segnalazione dapprima alla Guardia Costiera e poi ai carabinieri di Salò che si sono messi subito sulle tracce dei due turisti. Tuttavia, non è stato possibile emettere un provvedimento di fermo che impedisse loro di rientrare in Germania. Dunque, all'alba di ieri mattina, entrambi hanno lasciato l'hotel sul lago presso cui alloggiavano per partire alla volta di Monaco: sono già a casa.

"Le vittime e i familiari meritano giustizia"

Sulla vicenda è intevenuto l'avvocato Domenico Musicco, presidente di AVISL Onlus (Associazione vittime incidenti stradali, sul lavoro e malasanità). "Ritengo che il pericolo di fuga suggerisse l’ipotesi della custodia cautelare, perché era evidente che i due turisti tedeschi avrebbero immediatamente lasciato il nostro Paese. - ha spiegato il legale - Quel che è certo è che si deve subito estendere la legge dell’omicidio stradale alla navigazione, perché quanto accaduto non si possa ripetere in futuro. Ci troviamo di fronte infatti ad una situazione che purtroppo si è ripetuta migliaia di volte sulle strade prima dell’ingresso nel codice della recente normativa, con i responsabili di fatti gravissimi che se la cavavano con pene irrisorie e senza fare un giorno di prigione. Non vedo perché quanto previsto dalla legge sull’omicidio stradale non debba valere anche per chi guida motoscafi, moto d’acqua e qualsiasi genere di imbarcazione.

Le vittime e i loro parenti devono avere giustizia".

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