Cronache

La lunghissima agonia di Willy. Cosa è successo in 20 minuti

Un carabiniere fuori servizio è stato l’unico a soccorrerlo. I vicini hanno allertato il 112 dopo mezz’ora

La lunghissima agonia di Willy. Cosa è successo in 20 minuti

I killer hanno ucciso Willy Monteiro Duarte in 20 minuti. Calci e pugni al 21enne solo perchè aveva provato a difendere un amico. Willy è stato massacrato di botte dai suoi aggressori in pieno centro a Colleferro, nella zona a sud della Capitale. Adesso la posizione dei 4 killer arrestati si sta aggravando.

Omicidio volontario

Si tratta di Mario Pincarelli di 22 anni, Francesco Belleggia di anni 23, i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, rispettivamente di 24 e 26 anni, e di un quinto amico, che per il momento risulta solo indagato. Uno di loro quattro verrà probabilmente accusato di omicidio volontario, e non più preterintenzionale. Ancora però non è stato reso noto il nome del giovane. Il cambio del capo di imputazione sarebbe dovuto al racconto di alcuni testimoni che hanno assistito al massacro. Prima un calcio in pancia, poi un pugno in testa e infine Willy è stato lasciato per terra, esanime. Oggi è previsto l’esame autoptico sul corpo del 21enne e con ogni probabilità andrà a confermare quanto raccontato dai testimoni. I primi esami medici hanno parlato di frattura alla testa ed emorragia all’addome.

Toccherà adesso ai carabinieri di Colleferro riuscire a capire cosa abbia davvero scatenato la furia omicida da parte dei quattro killer. Secondo una prima ricostruzione uno dei quattro picchiatori aveva iniziato a litigare con un ragazzo che avrebbe, secondo quanto raccontato da uno degli arrestati, lanciato uno sguardo, o messo un like, di troppo a una ragazza. Willy sarebbe quindi corso in aiuto dell’amico e il branco avrebbe cominciato a picchiarlo violentemente, fino a ucciderlo.

La ricostruzione

Nuovi dettagli contenuti in sei verbali si aggiungono alla ricostruzione di quanto accaduto. La tragedia sarebbe avvenuta verso le due e un quarto all’esterno di una pizzeria in largo Santa Caterina. La lite, scoppiata all’interno del locale, sarebbe poi degenerata in un giardino pubblico di fronte al ristorante. Secondo quanto ricostruito, Willy e alcuni amici sarebbero usciti dalla pizzeria alle 2.40, per raggiungere la vettura parcheggiata vicino al parco. Il 21enne si sarebbe quindi accorto della rissa e del suo ex compagno di scuola aggredito da quattro ragazzi. Il 21enne decide allora di correre in soccorso dell’amico, mettendosi tra lui e il Pincarelli. A quel punto torna anche Belleggia che si era allontanato per chiamare i fratelli Bianchi, e inizia la rissa. Le luci del giardino vengono disattivate, come scoperto in seguito dal giardiniere, e le telecamere di sicurezza presenti non riescono così a riprendere chiaramente quanto avviene nel parchetto. All’arrivo dei due fratelli la situazione va peggiorando: iniziano a picchiare forsennatamente chiunque, anche Willy, forse credendolo parte del gruppo preso di mira inizialmente. Due giovani riescono a scappare, un terzo viene invece raggiunto da un pugno in pieno volto. Un altro scappa e si nasconde dietro un’automobile. Willy resta solo contro i quattro palestrati e dopo venti minuti di calci e pugni soccombe. Anche una volta stramazzato sull’asfalto i suoi aggressori continuano a colpire duro.

I soccorsi allertati dopo mezz'ora

Sono ormai le tre del mattino quando la moglie del comandante della stazione di Colleferro sente le grida e provenienti dal parco, poco lontano dal suo alloggio. La donna sveglia il marito che corre in strada. "Quando sono arrivato giù quel ragazzo era già a terra, ferito, ma ancora cosciente. Gli ho accarezzato il volto e gli ho detto di stare tranquillo perché i soccorsi sarebbero arrivati presto. Poi ho fatto qualche domanda ai presenti, che mi hanno mostrato una foto degli aggressori, dato modello e targa del Suv. Ho capito da subito chi si trattava, ho chiamato i soccorsi e diramato le informazioni alle pattuglie di zona" ha poi raccontato il comandante. Gli inquirenti hanno rivelato che il militare è riuscito a gestire tutto da solo, anche perché le altre persone presenti erano come immobilizzate, solo dopo mezz’ora sono riuscite ad allertare i soccorsi e il 112.

Dopo neanche due ore il gruppo viene fermato in un altro locale, di proprietà della famiglia Bianchi, ad Artena. Hanno anche avuto il tempo di postare dei video-umoristici su Facebook.

I quattro, più un loro amico indagato, vengono quindi trasferiti in caserma, raggiunti poi dai loro genitori.

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