I residenti di Ciaculli contro i rom. "Noi qui non li vogliamo"

Dopo la protesta di ieri i residenti della borgata di Ciaculli a Palermo hanno incontrato oggi il Comune per trovare un punto in comune tra le richieste dei residenti e la necessità di dare un nuovo alloggio alle famiglie sgomberate. Nel frattempo sarà aumentata la vigilanza per garantire il rispetto delle regole

I residenti di Ciaculli contro i rom. "Noi qui non li vogliamo"

Venerdì notte l'incendio ai rifiuti accatastati. Domenica la protesta dei residenti della borgata di Ciaculli, a sud di Palermo. Oggi l'incontro con il Comune che prova ad abbassare i toni della protesta. L'arrivo di un gruppo di rom, parte della comunità sgomberata pacificamente la scorsa settimana dal campo nomadi della Favorita, non è piaciuto ai proprietari terrieri della zona e ai residenti che si sentono adesso traditi dall'amministrazione comunale.

Una delegazione dei residenti ha incontrato l'assessore comunale Giuseppe Mattina, da cui hanno ricevuto la rassicurazione che la sistemazione è solo temporanea e presto saranno spostati altrove. Nel frattempo sarà aumentata la vigilanza per garantire il rispetto delle regole. Il malumore resta, ieri il sit-in al baglio delle Balate ha visto una partecipazione abbastanza numerosa.
"I cittadini hanno appreso della presenza dei nomadi solo grazie al fumo dei roghi e al fetore dei rifiuti bruciati. In queste ore - afferma il segretario provinciale di Forza Nuova, Massimo Ursino - l'incontro con i residenti per imporre ancora una volta la linea della preferenza ai rom nell'assegnazione a scopo abitativo di beni confiscati che a questo uso non possono essere destinati. Siamo pronti a intervenire: le case devono andare ai tanti palermitani senza casa, l'esempio di Torre Maura insegna. Questa politica scellerata ha, però, un "merito" paradossale - commenta il segretario provinciale di Forza Nuova, Massimo Ursino - accende i riflettori sulle periferie abbandonate di una città allo sbando".

I residenti adesso lamentano i primi disagi. "L'immobile è senza acqua, luce e servizi igienici funzionanti - afferma Salvo Cerrito uno degli organizzatori della protesta -. Il Comune non ci ha avvisato dell'arrivo dei rom, non si è confrontato con i residenti. Noi qui non li vogliamo". Intanto questa mattina un verbale è stato redatto al termine dell'incontro tra l'assessore e la delegazione dell'associazione di residenti di Ciaculli che prevede che i nomadi rimangano nella villa - dove nel frattempo sono iniziati i lavori per assicurare servizi igienici efficienti, acqua e luce - per un periodo di sei mesi; il contenuto dell'intesa, che impegna l'amministrazione a garantire l'illuminazione e la pulizia della zona, sarà adesso sottoposto all'assemblea dei residenti. Segnata, dunque, una tregua. Ed entro un mese si troveranno sistemazioni per tutte le altre famiglie Rom.

Noi siamo andati a vedere come i rom vivono nella villetta confiscata alla mafia che ha fatto tanto discutere. Si dicono pentiti e dispiaciuti per il rogo dei giorni precedenti ma chiedono solo un posto dove poter stare.

"Ci scusiamo con gli abitanti, ma il Comune ci ha dato un immobile senza nessun tipo di allaccio. Siamo 14 e non è possibile vivere in queste condizioni - dice uno di loro -. Abbiamo cominciato a pulire, ma c'è tanto lavoro da fare".

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