Coronavirus

Per i siciliani la quarantena è già finita: tutti in giro in barba ai divieti

Per alcuni cittadini siciliani la quarantena sembra già finita: si moltiplicano gli episodi di chi esce con la scusa di una passeggiata o di una spesa. L'allarme del governatore Musumeci e dei sindaci Orlando e De Luca

Per i siciliani la quarantena è già finita: tutti in giro in barba ai divieti

Per qualcuno la quarantena è già finita ed è tempo di tornare alla normalità. Colpa delle situazione attuale che ha visto la discesa dei contagi, anche in Sicilia, con un abbassamento della soglia di attenzione. Non tutti chiaramente, ma una buona fetta della popolazione è tornata alle proprie attività.

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C'è chi l'isolamento lo sta attuando seguendo rigidamente le prescrizioni delle ordinanze regionali e dei decreti presidenziali, c'è chi invece è tornato semplicemente alla propria vita con la differenza che adesso si esce con la mascherina. Troppo poco, per pensare di tornare alla normalità in un momento così delicato per il Paese. Eppure c'è chi pensa che con le festività pasquali ormai alle porte si possa tornare a festeggiare insieme a familiari ed amici Pasqua e pasquetta. In questi giorni arriva l'allarme dei sindaci e istituzioni preoccupati per un 'liberi tutti' che al momento non è stato proclamato . Troppa gente in giro nelle principali città dell'Isola, troppa gente pizzicata a bighellonare nei mercati storici, com'è successo lunedì mattina al mercato di Ballarò a Palermo. Troppa gente in auto a scorazzare e ad animare le strade. C'è chi proprio non riesce a rinunciare alla passeggiata, chi va fare la spesa più volte al giorno, chi esce con la scusa di far passeggiare il cane. Un allarme che è stato lanciato dallo stesso sindaco Leoluca Orlando che ha ricordato come il numero dei morti in Italia abbia raggiunto ad oggi 13mila vittime. "Siamo ancora in tempo ad evitare a Palermo e in Sicilia la strage che sta avvenendo in altre città e altre regioni - scrive il sindaco -. Restate a casa o sarete responsabili di un omicidio di massa, della morte delle persone a cui volete bene". Adesso proprio il primo cittadino, in previsione delle festività pasquali, ha deciso di chiudere il parco della Favorita, meta dei palermitani per i consueti picnic primaverili.

Anche il sindaco di Messina, Cateno De Luca, è dovuto intervenire per cercare di far restare la gente a casa. Lo ha fatto sicuramente in un modo colorito ma il suo messaggio è arrivato all'obiettivo e anzi ha spesso criticato l'operato del governo che sulle chiusure e sulle limitazioni della libertà individuale è stato molto cauto. De Luca ha criticato anche la mossa del Viminale sulle passeggiate genitori-figli. "Non posso credere che il Ministro degli Interni non si sia reso conto del pericolo al quale ha esposto tutti i cittadini con l'ultima circolare del 31 marzo 2020, con la quale ha affermato che il divieto di spostamento non comprende la possibilità, per un solo genitore per volta, di camminare con i propri figli minori, purchè tale passeggiata si svolga in prossimità dell'abitazione - afferma il sindaco -. Sembra di assistere alla fiera dell'insipienza, in cui prima si raccomanda alle persone di non uscire di casa, si comminano sanzioni anche esose per la violazione delle disposizioni, e poi come se nulla fosse, si dice ai cittadini che possono portare i bambini a passeggio, purchè la passeggiata avvenga in compagnia di un solo genitore per volta e in prossimità dell'abitazione".

La preoccupazione che i siciliani cadano nelle faciloneria proprio ora che la situazione si è riuscita a contenere preoccupa il governatore Nello Musumeci che ha chiamato stamattina i nove prefetti dell’Isola per esortarli a intensificare la presenza delle Forze dell'ordine nei centri urbani, con sanzioni nei confronti di chi si fa trovare in giro senza avere una giustificazione accettabile. "Sono molto preoccupato - ha detto il governatore - per l'atteggiamento di relax che ha assunto la popolazione del Sud, e in particolare quella della Sicilia, negli ultimi giorni. Finora abbiamo osservato rigorosamente le norme, secondo cui bisogna restare a casa. Ma ora c'è una sorta di liberi tutti, con l'errata consapevolezza che il peggio sia passato e con il fatalismo tipico e l'aria scanzonata di noi meridionali che ci possiamo concedere anche il lusso di un passeggiata di un'ora. Chi fa questo è un irresponsabile che mette a rischio la propria vita e quella degli altri".

Musumeci ha ricordato le misure fin qui disposte e comunicato gli ultimi dati sulla diffusione della pandemia in Sicilia. "Abbiamo adottato, fin dall'inizio - ha puntualizzato - una linea di rigore che finora ha pagato, ma sappiamo benissimo che il picco deve arrivare e lo aspettiamo per la metà di aprile. Abbiamo finora 1.

718 positivi, 72 pazienti in terapia intensiva e 86 guariti e abbiamo registrati 88 perdite con quattro zone rosse".

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