Cronache

Gli immigrati sul web: così ci danneggiate tutti

Gli immigrati onesti che vivono e studiano in Italia se la prendono con quelli che hanno creato problemi di ordine pubblico sul Garda

Gli immigrati sul web: così ci danneggiate tutti

Gli immigrati onesti, quelli che vivono nel nostro Paese, studiano e lavorano, accusano gli altri, i disonesti, di danneggiare tutti, anche loro. Hanno lanciato bottiglie e sassi contro le forze dell’ordine, hanno assediato il lungolago del Garda, compreso tra Peschiera e Castelnuovo, urlando “questa è Africa” e “siamo venuti a riconquistare Peschiera. Questo è territorio nostro, l'Africa deve venire qui”.

Il raduno non autorizzato

“Ho cercato di capire ma loro urlavano frasi assurde, sbandierando bandiere di vari Paesi africani”, ha ricordato il primo cittadino di Castelnuovo del Garda, Giovanni Dal Cero. A conferma di quanto asserito dal sindaco ci sono i video postati sui social che ripercorrono il raduno non autorizzato ma pubblicizzato su Tik Tok per lo scorso giovedì, 2 giugno. Erano tutti ragazzi di età compresa tra i 16 e i 20 anni, molti anche più giovani, di forse 12 o 14 anni. In prevalenza nordafricani, e immigrati di seconda generazione.

Inizialmente non vi erano stati particolari problemi di ordine pubblico, erano circa 600 i partecipanti al raduno che giravano per la città ma in modo tranquillo. Quando però è arrivato il treno proveniente da Milano, con a bordo più o meno 1.500 passeggeri, provenienti dal capoluogo lombardo, da Brescia e da Bergamo, la situazione è degenerata. Come riportato dal Corriere, la prima rissa, a colpi di bastoni e coltellate, è nata dal furto di una borsa. Poi la marea di gente si è riversata sulla spiaggia e nelle viuzze della cittadina. I commercianti hanno raccontato che“hanno distrutto ogni cosa, spaccato vetrine, preso d'assalto il trenino turistico e bloccato passanti a piedi o in motorino”. A condire questi atti vandalici c’erano la musica a palla e fiumi di alcol.

Hanno distrutto tutto

Quando gli agenti in tenuta antisommossa sono intervenuti, la folla ha reagito con un lancio di sassi e bottiglie. Orietta Gaiulli, sindaco di Peschiera, ha così commentato: “Io non so se fossero immigrati di prima o seconda generazione, sono solo una razza di delinquenti che hanno lasciato una profonda ferita nella mia comunità. Abbiamo vissuto una giornata di guerra”. Quella che avrebbe dovuto essere una giornata di festa si è trasformata in un incubo, per turisti e residenti. Anche nel 2021, sempre in primavera inoltrata, c’era stato un raduno come quello della scorsa settimana, ma in quel caso erano stati solo un centinaio i ragazzi che vi avevano preso parte. Un giovane aveva anche perso la vita buttandosi in acqua e, mentre stava annegando, altri ne avevano approfittato per derubare lo stesso ragazzo e i turisti presenti.

Quest’anno gli organizzatori del raduno non autorizzato, creato dal nulla sul web utilizzando i social, era rivolto a una specie di rivendicazione etnica, con slogan e musiche che inneggiavano all’Africa. Verso le 17 la folla urlante si è poi diretta alla stazione di Peschiera dove ha occupato i binari dei treni, nello stesso momento in cui arrivavano anche famigliole e gruppi di amici che avevano passato la giornata a Gardaland, pronti a salire sul treno che li avrebbe riportati a casa. Tra loro anche le cinque ragazze che, secondo quanto da loro stesse denunciato, sono state molestate sessualmente sul convoglio. “Le donne bianche qui non salgono", o i bianchi in generale. Tanti hanno infatti scelto di non salire a bordo del treno.

"Così rovinate la reputazione di tutti"

Una delle vittime, parlando con il quotidiano il Giorno, ha ricordato quei momenti di tensione e paura. Alcuni immigrati avevano anche le bandiere del Marocco, altri correvano da una parte all'altra della stazione. Qualcuno ha anche cercato di salire su un Frecciarossa e lo ha bloccato per una decina di minuti. Dopo che il gruppetto di amiche è salito sul treno è cominciato l’incubo. Hanno raccontato che il convoglio era pieno zeppo e faceva molto caldo.“Volevamo scendere, ma ce l'hanno impedito azionando l'allarme. Abbiamo attraversato varie carrozze e nel tragitto hanno iniziato a toccarci ovunque. Sono scoppiata a piangere e ho avuto un attacco di panico. Mentre andavamo avanti ci toccavano, sentivo l'aria mancarmi. La gente fumava, le ragazze specialmente ci davano delle ‘bianche’, delle privilegiate e non ci facevano passare”, hanno ricordato.

Fortunatamente, una volta che il treno è arrivato a Desenzano, le vittime delle violenze sono riuscite a chiedere aiuto e un ragazzo, anche questo nordafricano, ha allontanato i suoi amici e le ha fatte scendere dal vagone. Il giorno seguente, accompagnate dai loro genitori, sono andate tutte a denunciare quanto subito alla Polfer di Milano.

Adesso i giovani immigrati che vivono nel nostro Paese sono indignati e attaccano i colpevoli di fatti ignobili: “Avete fatto vedere il lato negativo di noi”, e ancora, “state rovinando la reputazione di tutti gli immigrati”.

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