Cronache

Immigrazione, le richieste dell'Italia per il piano anti-sbarchi

Il governo chiederà che i migranti da trasferire all'estero siano 25 mila e non 20mila. Inoltre Roma potrebbe avanzare una richiesta di 250milioni di euro per gestire l'emergenza

Immigrazione, le richieste dell'Italia per il piano anti-sbarchi

La missione nell’ambito della Politica di sicurezza e difesa Ue per combattere il traffico illegale di migranti dalle coste della Libia avrà probabilmente una sede e un comandante italiani. È quanto si apprende da fonti Ue. Lunedì, il tema della missione sarà affrontato dai ministri degli Esteri dei 28 Paesi, che potrebbero già deliberare l’operazione (se il consiglio di Sicurezza dell’Onu avrà nel frattempo approvato la risoluzione) e in quella occasione saranno stabiliti anche i dettagli operativi come sede e comandante. In ogni caso, il lancio formale della missione sarà fatto dai capi di Stato e di governo al vertice di fine giugno. Intanto ci sarebbe già il nome del comandante che potrebbe guidare la missione.

L’Ammiraglio Enrico Credendino, capo del III reparto Pianificazione dello Stato maggiore della Marina militare ed ex comandante della Task Force della forza navale dell’Unione europea (Eunavfor), potrebbe essere l’ufficiale che l’Italia avrebbe proposto per la guida della missione europea contro il traffico di esseri umani.

Intanto l'Italia prepara le prime mosse per il vertice della prossima settimana che deciderà quali saranno le misure effettive per lanciare la missione. L'Italia chiederà che i migranti da trasferire all'estero siano 25 mila. Inoltre Roma potrebbe avanzare una richiesta di 250milioni di euro per gestire l'emergenza. Insomma il governo proverà a giocarsi la sua partita a Bruxelles, ma l'accordo potrebbe essere un boomerang. Infatti proprio sulle quote di migranti da ospitare nei vari Paesi europei è scontro. A guidare la fazione "ribelle" è la Gran Bretagna che minaccia di lasciare l'Ue qualora dovesse essere obbligata ad ospitare un numero elevato di immigrati. Gli indicatori che determineranno le quote sono stabilite sulla base di alcuni indicatori economici e sociali. Finora il governo, va detto, ha raccolto ben poco. Il vertice di Bruxelles sarà decisivo.

L'intervento non sarà un’azione di guerra, e verrà fatta in accordo con i rappresentanti delle diverse fazioni attive in Libia, ma il suo obiettivo è quello di stroncare il traffico di migranti non solo nell’ultimo tratto del viaggio, ma già a partire dai paesi di origine e transito, con il sostegno più ampio possibile. Se ci sarà la risoluzione, già lunedì il Consiglio Esteri potrà approvarla per poi lasciare ai capi di Stato e di governo, al vertice di fine giugno, il lancio formale.

Ma anche se la risoluzione Onu dovesse farsi attendere, lunedì ci sarà comunque un primo via libera politico, mentre quello giuridico sarà demandato a un altro qualsiasi formato del Consiglio dopo l’adozione della risoluzione.

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