Hotspot al collasso, ma Sea Watch chiede un porto sicuro

L'hotspot dell'Isola non riesce a svuotarsi per via dei continui sbarchi, mentre l'Ong tedesca chiede l'approdo sulla terraferma per circa 80 persone in difficoltà in zona Sar maltese

Hotspot al collasso, ma Sea Watch chiede un porto sicuro

C’è fermento sul fronte immigrazione tra sbarchi ad intermittenza a Lampedusa e Sea Watch che inizia un nuovo pressing per un porto sicuro dove far approdare circa 80 migranti. Si possono riassumere così le ultime ore della giornata per quel che concerne il fenomeno migratorio in Italia. Vediamo cosa sta accadendo. Nel primo pomeriggio di oggi,il velivolo di Sea Watch, Moonbird, ha individuato un barcone con 80 persone a bordo. A confermarlo su Twitter anche un post di Sea Watch che, a sua volta, ha rilaciato un post di Alarm Phone in cui si legge: “Stamattina presto, circa 80 persone hanno chiamato Alarm Phone. Sono in fuga dalla Libia e si trovano in pericolo. C'è vento forte e la barca è alla deriva nella Sar di Malta. Le autorità sono informate. Non lasciatele annegare!”. Nel condividere il post, l’Ong tedesca ha spiegato che sul posto si sta dirigendo il mercantile Chembulk Barcelona rincarando la dose: “Monitoriamo la situazione per assicurarci che le persone vengano soccorse e portate in un porto sicuro”.

Cosa accadrà adesso? La cronaca ci racconta che tutte le volte in cui le Ong hanno chiesto l’intervento di Malta per un porto sicuro, La Valletta ha espresso un diniego o, addirittura, non ha fatto pervenire alcuna risposta. Da qui le richieste insistenti all’Italia, luogo in cui le navi, dopo un braccio di ferro di alcune ore, riescono ad ottenere un “” dal Viminale e attraccare nei porti siciliani. Quello che si profila all’orizzonte potrebbe essere un pressing implicito verso il governo di Roma. Non sarebbe di certo una novità per le modalità operative di Sea Watch. Del resto, nei prossimi giorni, è attesa a Montecitorio la votazione sul rifinanziamento della missione a favore della Guardia costiera libica che tanto malumore sta creando dentro le Ong.

Nel frattempo i flussi migratori non lasciano in pace Lampedusa. Qui, dall’una della notte scorsa fino alle 7 di questa mattina, sono arrivati diversi barchini con a bordo gruppi di 14 e 16 persone per un totale di 104 migranti. Alle Forze dell’ordine intervenute nei soccorsi, gli stranieri hanno dichiarato di provenire dal Mali, dalla Costa d'Avorio e dalla Tunisia. Stamani l’hotspot di contrada Imbriacola ha superato quota mille ospiti. Al lavoro la prefettura di Agrigento per trasferire altrove i migranti e alleggerire la struttura. Via in 283. Tra questi, 110 arriveranno in serata a Porto Empedocle con un traghetto di linea, mentre gli altri 173 sono stati trasferiti nella nave quarantena a Cala Pisana.

Al momento nell’hotspot si contano 750 migranti a fronte di 250 posti disponibili. Una situazione che non vede alcuna via d’uscita dal momento che gli sbarchi continuano ininterrottamente vanificando tutte le operazioni per svuotare il centro di accoglienza.

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