Cronache

Lampedusa scoppia di nuovo: oltre 700 migranti nell'hotspot

Ordinanza sospesa ma gli sbarchi continuano. Il governatore della Sicilia istituisce una task force per le ispezioni nei 40 hotspot in Sicilia

Lampedusa scoppia di nuovo: oltre 700 migranti nell'hotspot

È nuovamente emergenza migranti a Lampedusa. Sono più di 700 i clandestini arrivati in queste ore nella piccola isola siciliana. La Prefettura di Agrigento ha deciso di inviare in giornata una nota che fa la conta degli arrivi nelle ultime 24 ore. Il direttore dell’hotspot di Contrada Imbriacola Gian Lorenzo Marinese alla domanda: “Lampedusa è di nuovo al collasso?” Sinteticamente ha affermato a IlGiornale.it: “Senta, cosa vuole che le dica, la nostra struttura può contenere massimo 192 migranti. Faccia lei un po' i conti. I numeri dei migranti a Lampedusa, sono maggiori di 700. In giornata la prefettura invierà una nota con tutti i dati in merito”. Una emergenza che non cessa, anzi che ritorna ancora più incresciosa delle scorse settimane, dopo che l’esecutivo romano a seguito dell’ordinanza di Musumeci aveva inviato due navi quarantena per il trasbordo dei clandestini da Lampedusa verso altre località italiane.

Di fatto, il Tar sospende l’ordinanza di Musumeci e oltre le polemiche non si fermano nemmeno gli sbarchi dei migranti in Sicilia. Stando alle parole del governatore, non solo Lampedusa ma i numerosi hotspot dell’isola sono di nuovo stracolmi di clandestini. Il Presidente della Regione attraverso i social ha sciorinato i numeri della giornata di ieri: “Lampedusa scoppia di nuovo, con quasi 700 persone. Stanotte ne sono arrivati 400 che si sono aggiunti ai 300 già presenti. A Pozzallo nuovi positivi, già 4 individuati. A Marzamemi sbarcati in 40. A largo di Pozzallo c’è una nave Ong con a bordo 240 persone. Ecco i primi frutti della sospensione della mia ordinanza”.

La situazione nella piccola isola siciliana si complica nuovamente con tutti questi ospiti all’interno del centro migranti il quale ne dovrebbe contenere un massimo di 192. La gestione dei clandestini si fa sempre più difficile e lo scontro tra l’esecutivo romano e il governo Musumeci non si ferma. In meno di 24 ore sono approdati quasi venti barchini. Tutti i migranti sono stati portati all’hotspot di contrada “Imbriacola” che ovviamente è già al collasso.

Il centro di accoglienza di Lampedusa è arrivato a contenerne più di mille. Materassi per terra, abiti ad asciugare sugli alberi, poche mascherine utilizzate dai migranti. Una isola in forte crisi economica e sociale che oltre all’emergenza dovuta alla pandemia a causa del coronavirus in questi mesi sta affrontando anche uno dei più grandi fenomeni migratori degli ultimi anni. Gli uomini dell’Asp di Palermo che si occupano della registrazione dei nuovi arrivi a Lampedusa sono in tutto 4. Il loro campo base a quanto pare è un’auto sotto il sole cocente nel caldo torrido di agosto. I sanitari compilano i moduli, redigono bollettini. Operazioni di routine quotidiane fatte costantemente per ogni sbarco. Troppe in queste ore nell’isola. Le carrette del mare arrivano indisturbate i numerosi approdi di Lampedusa. Addirittura anche nell’arenile dell’isola dei conigli. La spiaggia famosa in tutto il mondo, in cui proprio qualche giorno fa i turisti a bocca aperta mentre facevano il bagno nella acque cristalline, hanno filmato attraverso i loro smartphone 2 sbarchi. I Lampedusani stanchi di questa situazione continuano a ribadire che: “Non si sono mai fermati i viaggi della speranza. Il governo ci ha abbandonati”.

Ma il governatore Musumeci non molla la presa nei confronti del ministero dell’Interno e della crisi migranti in Sicilia. Il politico etneo continua a ribadire a gran voce le motivazioni che lo hanno spinto a voler chiudere le strutture a parer suo “disumane” nelle quali nessun distanziamento è assicurato con il grosso rischio che i migranti possono contagiarsi tra di loro di qualsiasi malattia e soprattutto di covid-19.

Proprio per questo invierà nei 40 hotspot della Sicilia una task force regionale insieme ai medici delle Asp, per scandagliare attentamente la situazione all’interno di ogni centro per migranti. La linea dura decisa dal governatore: "è una battaglia di civiltà. Al governo di Roma chiedo ancora una volta di proclamare lo stato di emergenza su Lampedusa e di esercitare nei fatti le competenze che rivendica". Ha affermato sui social.

La macchina infernale del potere si è messa in moto. Il governo ha impugnato l’ordinanza e lo ha fatto al Tar con un magistrato che non appare al di sopra di ogni sospetto. Abbiamo denunciato un’amara realtà e di fronte a questa denuncia il governo fa finta di niente e utilizza magistrati compiacenti. Ma non ci facciamo intimidire”.

Ha concluso sui social Musumeci.

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