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Migranti ammassati per terra. A Lampedusa l'hotspot è un inferno

Ininterrotti gli sbarchi di migranti a Lampedusa. L'hotspot non accenna a svuotarsi e i cancelli di contrada Imbriacola rimangono sempre aperti per accogliere sempre nuovi ospiti. Grandi disagi nella struttura dove i presenti sono arrivati a 872 a fronte di una capienza massima prevista per 95.

Migranti ammassati per terra. A Lampedusa l'hotspot è un inferno

Migranti ammassati tra di loro, distesi per terra senza nessun dispositivo di protezione. Il centro migranti di Lampedusa è la fotografia di un paradosso che il governo romano a quanto sembra non riesce a gestire. L’hotspot dell’isola siciliana è stracolmo e gli sbarchi non smettono di cessare. Quasi mille gli ospiti a fronte di una capienza prevista di 95. Gli ultimi arrivati circa un ora fa: una cinquantina di nord africani a bordo di quattro barchini. Due imbarcazioni sono approdate direttamente al molo Favarolo e al molo commerciale. Mentre in mare la guardia di finanza ha rintracciato le altre due barche. Chiaramente, sono tutti stati portati all'hotspot di Lampedusa. Numerose sono state le proteste da parte degli abitanti dell’Isola. Addirittura è stato indetto un referendum popolare che ha sancito la chiusura immediata dell’hotspot. Inoltre due esponenti politici - il segretario di Forza Italia Lampedusa, Rosario Costanzo e Angela Maraventano, commissario della Lega "Salvini premier" - hanno presentato un esposto alla procura di Agrigento contro il ministro Lamorgese, esponento le criticità dell'isola di Lampedusa a causa dell'emergenza.

Sembra proprio un luglio di fuoco sul fronte migranti: gli sbarchi si intensificano, così come le fughe di massa dai centri siciliani.

Nel frattempoo la titolare del Viminale è volata a Tunisi dove ha fatto presente al presidente Kais Said gli enormi problemi causati all'Italia dai "flussi incontrollati", invitandolo ad agire per rafforzare la vigilanza ed impedire le partenze.

"Il Viminale si accorge solo ora di dover fermare i flussi dalla Tunisia, con centinaia di immigrati in fuga dai centri di accoglienza e silenzio totale sulla redistribuzione degli immigrati all'estero". Afferma il leader della Lega Matteo Salvini che aggiunge: "Mentre i clandestini arrivano a frotte, anche con barboncini evidentemente scampati ai lager libici, oggi il Senato deciderà se devo essere processato per aver difeso i confini. Orgoglioso di aver protetto l'Italia e gli italiani: la rifarei e lo rifarò".

Parole dure e critiche pesanti anche da parte del governatore della Sicilia, Nello Musumeci nei confronti del governo nazionale. Proprio ieri (29 luglio ndr) durante il suo intervento alla riunione del Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo Schengen, il presidente siciliano ha ribadito:“Gli hotspot siciliani sono inadeguati a gestire il fenomeno in queste condizioni che sono rese eccezionali anche dall’emergenza coronavirus. Così questa presenza massiccia di migranti alimenta il rischio di dare vita a focolai di infezione che non ci possiamo permettere. Ed è un delitto di Stato il fatto che le norme e regole di sicurezza che vengono disposte per tutti, non trovino applicazione per questi poveri disgraziati“.

Musumeci ha puntato il dito contro l'esecutivo romano: "Siamo costretti a gestire un fenomeno che dimostra approssimazione, superficialità, qualche volta persino impotenza da parte degli organi dello Stato…L’arrivo di migliaia e migliaia di migranti sulle coste siciliane – ha aggiunto – non solo nell’isola maggiore, ma anche in quelle minori, era già previsto da febbraio-marzo.

C’era, quindi, tutto il tempo per poter definire una strategia di gestione dei flussi che fosse compatibile con l’esigenza di salvaguardare la salute di tutti. Ancora oggi invece si vive alla giornata, non c’è un protocollo che metta assieme le competenze dello Stato e quelle della Regione".

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