Una pensione ridotta all'osso. Mangiata talmente tanto dalle tasse da rimanere pari a zero. E' successo ad un pensionato di 77, Silvio Simmini, con trenta anni di lavoro alle spalle e l'ingordigia della macchina statale che lo riduce alla fame.
La sua pensione lorda è di 800 euro. Cui, ovviamente, bisogna applicare le detrazioni per le imposte. Nei giorni scorsi ha ricevuto il suo cedolino dall'Inps ed ha trovato una sorpresa: la sua pensione netta era pari ad euro 0. Il corrispettivo di agosto di Simmini, insomma, è nullo. E per far fronte alle spese e ai bisgoni minimi dovrà attingere ai risparmi. Sempre che ne abbia.
Simmini ha raccontato la sua storia al Quotidiano di Puglia. "Ora non so come fare - racconta il pensionato - Non so neppure come possa essere accaduto tutto ciò – prosegue – ma a quanto pare è tutto regolare. È normale che sia così. Uno come fa a campare se gli tolgono tutto? Devo andare a finire alla Caritas?".
Senza parlare del fatto che oltre a sè stesso deve pensare anche alla figlia disoccupata e al figlio precario. "Abbiamo sempre vissuto nelle difficoltà - continua - fatto sacrifici su sacrifici. Mia moglie un tempo era costretta a lavorare in nero. Ma ce l’abbiamo fatta".
L'uomo ovviamnte si è rivolto ad un patronato per chiedere se era possibile far qualcosa per recuperare almeno qualche spicciolo. Ma gli esperti gli hanno assicuratop che tutto era impeccabile, che i freddi conti burocratici dell'Inps erano appunto corretti. Le detrazioni così elevate, a quanto pare, dovrebbero essere riferite al fatto che il pensionato ha accorpato due pensioni (minime): quella del lavoro svolto in Italia e quella come emigrato in Germania (190 euro al mese).
La sovrapposizione, riporta il Quotidiano di Puglia, ha fatto sì che il 77enne dovesse versare allo Stato tutta la sua pensione di agosto. Nella dichiarazione dei redditi, infatti, appare la richiesta da parte dello Stato di mille euro aggiuntivi, di cui 409 sono stati prelevati proprio dalla pensione di agosto.
I pochi soldi rimanenti, poi, se ne sono andati per le altre tasse: 74 euro di conguaglio Irpef a debito, 228 di ordinarie trattenute Irpef, e poi ancora 19 euro e infine ulteriori piccoli tasselli sottratti al lordo. Totale: 0,00 euro.
"La pensione mi viene accreditata – ha spiegato Simmini – il primo di agosto. Non avevo avuto modo di recarmi in banca per chiedere l’estratto conto. Avevo tirato avanti con i risparmi che ho, ma non ero andato a controllare. Poi mi è arrivata per posta la lettera, su carta. Mi sembrava impossibile. Ho chiesto informazioni, mi hanno detto che è tutto corretto. Ma dopo tutti i sacrifici che abbiamo fatto penso che non sia possibile essere trattati così. È un’ingiustizia. Come faccio adesso a provvedere a tutte le spese del mese? C’è la luce, ci sono tutte le altre bollette". Probabilmente, visti i giorni che sono trascorsi, l'uomo non potrà nemmeno presentare ricorso.
"Ho sempre aiutato tutti - aggiunge - abbiamo ospitato gli stranieri quando sono venuti qui, li abbiamo sfamati, vestiti (durante gli sbarchi degli albanesi degli anni Novanta). Ora fa davvero male pensare che non ci sia uno Stato in grado di occuparsi dei suoi cittadini".
Il pensionato non ha mai navigato nell'oro, ma ha sempre lavorato per sbarcare il lunario: "Ero già fuori mercato. Non sono mai riuscito a trovare un posto fisso. Allora mi sono arrangiato. Mia moglie mi ha aiutato, siamo andati avanti. C’era una famiglia con figli da mandare avanti. Ce l’abbiamo fatta. Ora mi richiedono indietro perfino 50 euro al mese che dicono di avermi indebitamente erogato in passato, non so come andrà a finire".
La cosa peggiore è che l'Inps non l'aveva avvertito dell'azzeramento della sua pensione, così rimane l'incertezza per il futuro: "Non ho avuto alcun preavviso rispetto all’azzeramento di agosto - continua Simmini - Ora non so cosa accadrà a settembre, non ne ho la minima idea. E così, in questo stato di incertezza e paura del domani, non è possibile andare avanti".
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