Insultare l'alunno straniero non è reato. Un insegnante precario di una scuola media era finito a processo con l'accusa di abuso di mezzi di correzione e razzismo per aver apostrofato malamente due suoi allievi – "marocchino di m…" e "cinese di m…" –, ma è stato prosciolto dai giudici.
Insomma, per il Tribunale di Torino non c’è stato razzismo: le frasi pronunciate dal professore di educazione tecnica erano "solamente" ingiuriose, oltre che sporadiche.
Insulti che erano costati tre giorni di sospensione al docente, che si è sempre difeso, rispedendo al mittente le accuse di razzismo: "Ma quale razzismo? Mi è scappato e ho chiesto scusa. Guardi che non sono mica razzista, ho amici di colore, non ho frequentazioni di estrema destra […] A scuola ho sempre insegnato a non discriminare, a non fare differenze tra italiani e stranieri. Figuriamoci se ho istigato all’odio razziale…", le sue parole in merito riportate da La Stampa.
E per il prof la questione non è finita qui, anzi: "Mi rivarrò civilmente contro il Provveditorato e il ministero dell’Istruzione. Questa vicenda mi ha causato danni morali e materiali, comprese le spese per l’avvocato. La preside, poi, non mi ha nemmeno interpellato.
Lo sa che ho letto la notizia della denuncia sui giornali? È stata una rappresentante di classe a segnalare la questione, ma a me non hanno detto nulla. L’ho saputo alla fine, quando hanno deciso di sospendermi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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