Insulta le forze dell'ordine: tunisino rischia solo una multa

Accusato di vilipendio alla nazione, un giovane irregolare viene punito con una multa

Insulta le forze dell'ordine: tunisino rischia solo una multa

La scarsa considerazione che alcuni migranti hanno nei confronti dei paesi ospitanti non è una novità. Specie se il Paese in questione è l'Italia. Eppure l'Italia non sembra dare molta importanza a questo fenonemo.

"L’Italia è un posto di m…., è meglio Allah che l’Italia di m…. con voi italiani". Con questa frase, un giovane tunisino irregolare si è rivolto alle forze dell'ordine che lo stavano identificando nell'hinterland milanese e che gli sono costate l'accusa di "vilipendio alla nazione italiana", prevista dall'articolo 291 del codice penale.

Il pm di Milano Gianluca Prisco, infatti, ha da poco chiuso le indagini a carico dell’uomo di 29 anni, senza fissa dimora in Italia e nato in Tunisia. Stando all’imputazione, il giovane, durante un controllo delle forze dell’ordine che volevano identificarlo, a Corsico (Milano), l’11 dicembre scorso, avrebbe “pubblicamente” affermato: "Io entro ed esco dall’Italia quando voglio, sono entrato ed uscito tre volte, tanto qui mi fanno fare quello che voglio, l’Italia è un posto di m…, fate quello che volete, tanto l’Italia è un posto di m…., è meglio Allah che l’Italia di m….

con voi italiani, dico all’avvocato che mi avete violentato, tanto qui si può fare quello che si vuole". Il reato di vilipendio alla nazione è punito con una multa da mille a cinquemila euro. Poca roba, che ovviamente, in caso di condanna, difficilmente pagherà.

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