Cronache

Vandalizzate lapidi in memoria degli italiani massacrati nelle foibe

Negli ultimi due giorni a Casal e Monferrato e a Pomezia sono state vandalizzate le lapidi in memoria degli italiani massacrati nelle foibe dai partigiani comunisti di Tito

Vandalizzate lapidi in memoria degli italiani massacrati nelle foibe

I morti dovrebbero essere tutti uguali e verso di essi andrebbe mostrato rispetto e umana pietà. Ma c’è qualcuno che, accecato da un profondo odio ideologico, non la pensa così. E per rimarcare la sua posizione non si limita alle sole parole ma compie azioni che infangano la memoria di chi è stato vittima della follia di uomini che, credendo di essere dei in Terra, hanno creduto di poter fare tutto, anche decidere sul destino di chi, pensiero loro, stava dalla “parte sbagliata”, cioè era anticomunista. La scorsa notte ignoti hanno vandalizzato la lapide posta a Casale Monferrato, nell'Alessandrino, a ricordo della immane tragedia delle foibe nella quale migliaia di italiani persero la vita per opera degli spietati partigiani comunisti jugoslavi agli ordini del Maresciallo Tito.

Sconosciuti hanno dipinto sul cippo una falce e un martello, con la scritta "Forza nuova vecchia m****". Un doppio attacco, questo, in un solo colpo. Non solo l’infamia di oltraggiare la targa commemorativa per le vittime provocate dagli uomini della “stella rossa” ma anche un affondo politico contro il partito di estrema destra guidato da Roberto Fiore che oggi nei pressi della lapide ha organizzato un sit-in in occasione del Giorno del Ricordo che si celebra 10 febbraio. Sulla scritta indagano i carabinieri.

Purtroppo questo non è la prima azione di vandalismo compiuta contro simboli che ricordano il massacro dei nostri connazionali. Il 7 febbraio, un episodio simile è accaduto a Pomezia dove è stata vandalizzata una stele in ricordo sempre dei martiri delle foibe. Lo aveva denunciato Giorgia Meloni sui suoi profili social.''Vandalizzata ignobilmente la stele in ricordo dei martiri delle foibe a Pomezia. Mi auguro che i responsabili di questo atto vigliacco, l'ennesimo smacco alla memoria dei tanti nostri connazionali uccisi, vengano al più presto individuati e mi appello al Comune di Pomezia affinché venga ripulito immediatamente il monumento, in tempo per le celebrazioni del Giorno del Ricordo di lunedì 10 febbraio. Ecco cosa succede quando certe associazioni di sinistra tentano a tutti i costi di sminuire o giustificare una tragedia nazionale", ha commentato la leader di Fratelli d’Italia pubblicando la foto della lapide ricoerta dalle minacce.

Il 10 febbraio si celebra ogni anno il Giorno del ricordo delle vittime delle foibe. La ricorrenza è stata istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92 per ''conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale''.

Per “massacri delle foibe” (una foiba è una cavità carsica) si intendono gli eccidi compiuti da parte dei partigiani jugoslavi e dell’Ozna ai danni di militari e civili della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia. Non erano solo i corpi senza vita ad essere gettati nelle cavità. Molti furono spinti nelle foibe anche da vivi.

E lì, nell’oscurità più profonda, derisi dagli aguzzini della “stella rossa”, gli innocenti se non avevano la fortuna di morire nell’impatto con il suolo attendevano di spegnersi tra stenti e dolori indicibili.

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