L'arcivescovo di Milano sul Papa: "Nemmeno il Padreterno sa cosa pensano i gesuiti".

Monsignor Delpini, rimasto ancora senza porpora, usa l'ironia per commentare il cardinalato del suo suffraganeo Oscar Cantoni. E sferza Bergoglio

L'arcivescovo di Milano sul Papa: "Nemmeno il Padreterno sa cosa pensano i gesuiti".

Scriveva Victor Hugo: “La libertà comincia dall'ironia”. E proprio facendo ricorso all'ironia, l'arcivescovo di Milano Mario Delpini si è liberato di qualche macigno per l'ennesima mancata porpora. Lo ha fatto nella cattedrale di Como, durante la celebrazione della festa di S. Abbondio patrono della diocesi, rivolgendo un sorprendente discorso di auguri al suo confratello Oscar Cantoni, padrone di casa creato cardinale dal Papa nel Concistoro di sabato scorso.

Milano, infatti, è una sede tradizionalmente cardinalizia ma Delpini, nominato nel 2017, continua a rimanere un semplice vescovo mentre il suo suffraganeo Cantoni è stato premiato con la berretta. "Ci sono state delle persone un po' sfacciate che si sono domandate perche' il Papa non abbia scelto il metropolita per fare il cardinale e abbia scelto invece il vescovo di Como", ha esordito l'arcivescovo stupendo e divertendo gli altri vescovi lombardi presenti.

Il presule è passato poi a darsi tre risposte, tutte in chiave ironica: "il Papa deve aver pensato che l'arcivescovo di Milano ha già tanto da fare". Poi è passato a elencare la seconda ragione: "il Papa ha pensato: quei bauscia di Milano non sanno neanche dov'è Roma, quindi è meglio che non li coinvolga troppo nel governo della Chiesa universale". E infine il terzo motivo, calcistico: "se mi ricordo bene - ha detto Delpini - il Papa è tifoso del River, che non ha mai vinto niente, e forse ha pensato che quelli di Como potrebbero essere un po' in sintonia perche' si sa che lo scudetto è a Milano". In realtà, il River Plate è la squadra più titolata d'Argentina e Bergoglio tifa San Lorenzo.

Il successore di Scola ha poi ironizzato sulla "sapienza del Santo Padre", rispolverando una famosa battuta secondo cui sono tre le cose che nemmeno il Padreterno sa ed una di queste è cosa pensano davvero i gesuiti. Tutto questo è avvenuto davanti agli occhi di un pietrificato cardinale Francesco Coccopalmerio, un tempo uno dei più vicini a Papa Francesco che lo ha tenuto alla guida del Pontificio consiglio per i testi legislativi ben oltre i 75 anni previsti per la pensione dei capi dicastero.

La mancata porpora ad un arcivescovo di Milano ha un precedente illustre: quello di Giovanni Battista Montini che nel 1954 venne improvvisamente allontanato dalla Segreteria di Stato da Pio XII per essere 'promosso' alla guida

dell'arcidiocesi di Milano ma senza essere elevato al cardinalato. Ci pensò Giovanni XXIII nel 1958 a crearlo cardinale. Montini venne eletto poi Papa col nome di Paolo VI nel Conclave del 1963.

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