Ospedali in difficoltà, reparti chiusi, personale sanitario contagiato e senza mascherine. Nel frattempo ci sono già 150 medici di famiglia in quarantena, in isolamento o ricoverati in varie province italiane, come ha sottollineato all’Ansa Silvestro Scotti, segretario della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg). Lo specialista ha precisato che per ogni medico circa 1.500 cittadini restano senza punti di riferimento sanitario sul territorio, cioè oltre 200 mila in tutto il nostro Paese. In generale sono 250 i lavoratori del settore attualmente in isolamento secondo la stima di Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità.
Lo stesso Scotti ha evidenziato che non ci sono dati ufficiali sul numero di medici e infermieri contagiati. Intanto il numero continua a crescere e non è facile trovare dei sostituti. Il segretario ha aggiunto che mancano mascherine e occhiali anti infezioni e ha ricordato che alcuni pazienti arrivano in studio senza prima aver chiamato telefonicamente.
Lombardia
Come riporta Il Messaggero, in Lombardia sono stati sospesi tutti gli esami diagnostici non urgenti. La misura riguarderà anche le visite in regime di intramoenia. Il provvedimento è stato adottato dalla direzione generale sanità della Regione proprio per recuperare personale sanitario da utilizzare in terapia intensiva e pneumologia e gestire quindi al meglio l’emergenza coronavirus.
Torino
All’ospedale Molinette di Torino è scattata la quarantena per circa 25 infermieri e sei medici, il reparto di medicina generale è stato chiuso e i pazienti trasferiti. Tutto questo perché una coppia di coniugi era ricoverata nel reparto e poi le loro condizioni sono peggiorate. I due avevano però dimenticato di dire che il figlio lavora in una zona vicina a quella del focolaio dell’epidemia. Così ai coniugi è stato fatto il tampone e l’uomo è stato ricoverato in rianimazione.
Napoli
Ieri il pronto soccorso del nosocomio San Paolo è rimasto chiuso sei ore per un intervento di sanificazione. La sera prima era arrivato un paziente risultato positivo al coronavirus e il medico intervenuto per assisterlo non avrebbe indossato i dispositivi di protezione, nonostante ci fossero, concludendo poi il suo lavoro nel pronto soccorso. Lo stesso dottore è stato messo in quarantena domiciliare.
Sicilia
Anche in Sicilia la situazione è critica. Come riporta La Stampa, al momento i nosocomi della regione non potrebbero rispondere a una pressione superiore a 200 contagiati.
Basti pensare che bei 17 reparti di malattie infettive siciliani ci sono solo 257 posti letto, di cui 58 quelli che offrono l'isolamento, mentre sono 362 i posti in terapia intensiva, dei quali 21 destinati all' emergenza coronavirus.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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