L'identità mancante

Chiara Appendino si chiede: ma in Toscana chi ha vinto davvero? Rispondere semplicemente il "campo largo" significa mentire a se stessi

L'identità mancante
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Il campo è nudo. Chiara Appendino ha svelato una illusione politica, quel gioco di prestigio che qualche volta ti permette di acquartierarti in una regione rossa, ma che poi lascia una strana inquietudine che stona dopo una vittoria. La Toscana è ancora di Eugenio Giani, un vecchio socialista di San Miniato, con una passione per le rievocazioni storiche nei borghi medievali e la faccia di chi vuole accontentare tutti. La prima domanda che l'ex sindaco di Torino si fa e poi mette in piazza è: ma chi ha vinto davvero? Rispondere semplicemente il campo largo significa mentire a se stessi. È accontentarsi dei numeri, senza riconoscersi. Renzi dice che ha vinto lui, riformista e moderato. Quelli di Toscana Rossa rivendicano la vittoria delle piazze. Si sentono vivi i sopravvissuti di Avs, che ci tengono a differenziarsi dagli altri rossi, ma lo fanno con una sigla che sembra non avere una vera identità. Alleanza Verdi Sinistra? E ogni volta tocca ricordarsi cosa sia. Elly Schlein ogni tanto vince ma non sorride più, perché rincorre un'equazione impossibile dove perfino la parola antifascismo viene usata alla stregua di un Sim Sala Bim, che non è solo una magia di Silvan, ma un film con Stanlio e Ollio. A sinistra quindi ci sono tanti presunti vincenti e un solo perdente certificato: il partito dei Cinque Stelle, di cui Chiara Appendino è vice presidente. Allora lei lo dice, quello che da tempo pensa: tutti continuano a preoccuparsi del confine del campo largo, ma dentro che c'è? Il dubbio è proprio su quello che si coltiva. Qualcosa che si preferisce non enfatizzare troppo per paura di accorgersi che dentro non c'è nulla o che è tutto finto. Appendino dice che a questo punto, sconcertata e in crisi di identità, potrebbe anche dimettersi, solo che a Giuseppe Conte lascia in dote qualche domanda storica: ma noi chi siamo? E soprattutto tu alla fine chi sei? Conte è l'avvocato finito quasi per caso a Palazzo Chigi. Ma questo non conta adesso. Conte soprattutto non è un grillino. È l'uomo che sognava di scalare il Pd con i voti dei Cinque Stelle. Non ci è riuscito.

Così ora è solo un ettaro di campo largo dove passano e marciano folle e profeti (da Landini alla Albanese) con bandiere di mille colori. Chiara Appendino confessa la sua tragedia post-moderna: il campo largo è solo un non luogo, un anonimo centro commerciale.

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