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L'immobilismo che uccide

L'ultima che arriva dal trumpismo sostiene che il presidente Sergio Mattarella è un agente dei servizi segreti britannici a capo di un complotto per taroccare il risultato delle elezioni americane a favore di Joe Biden

L'immobilismo che uccide

L'ultima che arriva dal trumpismo sostiene che il presidente Sergio Mattarella è un agente dei servizi segreti britannici a capo di un complotto per taroccare il risultato delle elezioni americane a favore di Joe Biden. Parola di un capo dell'ultradesta americana che si rifà a confidenze giurate di un avvocato catanese, a sua volta intimo di un hacker finito in cella a dicembre per aver rubato file dal cervellone di Finmeccanica. Farà anche ridere, ma il video che incolpa il nostro capo dello Stato in queste ore gira alla grande nei social degli ultrà del presidente americano uscente.

Mattarella 007 sarebbe meraviglioso, saremmo curiosi di conoscere le sue Bond girls. Ma purtroppo, almeno qui in Italia, abbiamo altre priorità. Per esempio capire perché è potuto succedere che Umberto Sbrescia, 66 anni, storico fotografo partenopeo, si sia suicidato perché finito sul lastrico dimenticato dallo Stato. Dopo un anno di inattività per via del lockdown, si è arreso. E tra perdere onore e dignità e perdere la vita, ha scelto la seconda opzione. Lasciando un testamento da brividi: «Chiedo allo Stato di non accanirsi sui miei figli per i debiti che ho contratto con il fisco».

Era una brava persona Umberto Sbrescia, bravo e generoso. In questi mesi non ha visto un euro di «ristoro», e la sua morte purtroppo sta scivolando via come acqua fresca. Lo riscrivo perché questa frase dovrebbe diventare il programma di qualsiasi governo: «Chiedo allo Stato di non accanirsi sui miei figli per i debiti che ho contratto con il fisco». Io sono certo - un po' conosco l'uomo - che quando ieri su questo Giornale ha lanciato l'appello «Fate presto», in cuor suo Silvio Berlusconi si riferiva ai tanti Umberto Sbrescia che vagano smarriti nelle nostre città. La nuova povertà è più ingiusta delle altre perché imposta sì dalle circostanze, ma amplificata da uno Stato assente e avvitato sulla sua incapacità.

Fate un po' quello che volete ma, come dice il saggio Berlusconi, fate presto. Ogni giorno che passa nell'immobilismo è un giorno assassino per migliaia di persone. Non potete più permettervi questo andazzo, nessuno vi perdonerà ulteriori ritardi nel rimettere in piedi il Paese.

Con i fatti, non a parole come al solito.

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