Coronavirus

L'incubo di una maxi impennata: in arrivo nuovi divieti e restrizioni?

L'Italia diventerà più arancione e rossa. Sul tavolo il pugno duro se si raggiunge la soglia dei 40mila contagi al giorno: coprifuoco anticipato e limiti agli spostamenti

L'incubo di una maxi impennata: in arrivo nuovi divieti e restrizioni?

Il quotidiano bollettino della situazione Coronavirus nel nostro Paese resta tutt'altro che positivo. Nella giornata di ieri si sono registrati oltre 20mila nuove positività e 347 morti. Numeri che continuano a preoccupare e non lasciano presagire nulla di buono, anche perché Guido Bertolaso ha annunciato che presto tutta l'Italia potrebbe finire in zona rossa: "A me sembra che tutta l'Italia, tranne la Sardegna, si sta avvicinando a passi lunghi a questa situazione". Proprio per questo motivo il governo teme di dover ricorrere ad altri divieti in grado di arginare la diffusione del Covid-19, spinto soprattutto dalle temute varianti inglese (che viaggia al 54%) e brasiliana (4,3%).

Mentre diversi sindaci si stanno muovendo con ordinanze sempre più restrittive, a stretto giro ben 4 Regioni rischiano di passare dalla zona gialla a quella arancione: misure più severe potrebbero riguardare la Calabria, il Lazio, la Puglia e il Veneto - oltre alle attuali Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Marche, Piemonte, Toscana, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento e Umbria. Invece l'Emilia-Romagna potrebbe finire in zona rossa, aggiungendosi così a Basilicata e Molise. La Lombardia alla fine ha optato per l'arancione rafforzato: da domani saranno chiuse tutte le scuole di ogni ordine e grado, mentre resteranno aperti gli asili nido.

Cosa può cambiare

Si va così verso un'Italia più arancione e rossa. Domani il ministro Roberto Speranza potrebbe firmare le ordinanze, ma le nuove zone entreranno comunque in vigore a partire dalla giornata di lunedì. Nella riunione di martedì a Palazzo Chigi, prima della conferenza per illustrare il nuovo Dpcm, il premier Mario Draghi e i ministri hanno condiviso la preoccupazione di tornare a toccare il picco di 40mila casi. In tal caso, considerando la campagna di vaccinazione in corso, si potrebbe ricorrere a nuovi divieti. In attesa che venerdì si pronunci la cabina di regia tecnica si preferisce tuttavia mantenere la linea del riserbo: "Verifichiamo di continuo la congruità delle misure, ma non possiamo fare un Dpcm al giorno. Il modello è automatico e dove il virus corre scattano le misure di contenimento".

Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna, ha avvertito a chiare lettere: "La crescita del contagio richiede una accelerazione nella risposta, se non vogliamo esserne travolti. Le limitazioni da zona arancione, a differenza di quanto avveniva un mese fa, non sono più sufficienti a piegare la curva dei contagi. Se rimanessimo fermi, la curva epidemica continuerebbe a crescere incontrastata". Un lockdown generalizzato per il momento viene seccamente smentito, ma una serie di ulteriori restrizioni si potrebbe rivelare inevitabile.

Al vaglio ad esempio, scrive il Corriere della Sera, vi sono le ipotesi di anticipare il coprifuoco (che attualmente scatta alle ore 22) e di prevedere altri limiti agli spostamenti delle persone.

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