Queste non sono, come scritto ieri da qualcuno, «le mani della mafia sulla pelle degli immigrati», anche perché la mafia le mani le ha sempre e ovunque circoli denaro. Queste sono le mani sugli immigrati della gioiosa macchina dell'accoglienza e delle porte aperte che sull'immigrazione ha intascato, e intasca, centinaia e centinaia di milioni. Cioè di quella lobby cattocomunista che ha bollato di razzismo chiunque - noi per primi - in questi anni ha chiesto regole e paletti, messo in dubbio regolarità e trasparenza dei soccorsi. Queste sono le mani sui migranti di una certa politica al di sopra di ogni sospetto e invece vicina, troppo vicina, a cardinali e ad Angelino Alfano che come ministro degli Interni avrebbe dovuto controllare e vigilare le organizzazioni umanitarie cattoliche come la Misericordia.
Questi sono i responsabili dello scacco allo Stato messo in atto a Capo Rizzuto, nel più grande centro di prima accoglienza del Paese. Poi c'è anche la mafia, che tutto dispone. E nel tempo ha disposto anche di un prete leader dell'accoglienza, Edoardo Scordio e di un politico, Leonardo Sacco, uomo di Dorina Bianchi, parlamentare alfaniana, e legato alla famiglia Alfano (propose anche di affidare uno di questi centri a un parente del ministro che non aveva alcuna competenza specifica).
I verbali di questa inchiesta che ha portato all'arresto di oltre sessanta persone sono un manuale di malaffare e smascherano i presunti angeli dell'accoglienza. Quelli che in tv chiamano i profughi «fratelli migranti» con la faccia contrita ma che al telefono parlano di loro come i «negri da spellare».
La domanda da farsi non è «perché la mafia», ma «perché le confraternite cattoliche», «perché le coop rosse». Cioè perché il sistema solidale si è alleato con le cosche, affamato di soldi e privo di scrupoli come e più di loro. Le cooperative sono parenti stretti dei partiti di centro e di sinistra. E allora forse oggi capiamo perché gli ultimi governi non hanno fermato, anzi hanno agevolato, un flusso migratorio incondizionato: soldi, tanti, maledetti e subito.
Adesso però basta.
E si può fare, come dimostra il fatto che a fine mese durante il G7 di Taormina è stato elaborato un piano per vietare gli sbarchi in Sicilia. Trump, Macron e soci non devono essere disturbati o infastiditi durante il loro soggiorno. E noi chi siamo? Opto per un G7 permanente.
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