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Lite col vicino, Cassazione dà via libera a servizi sociali per Bompressi

Arriva il sì all'affidamento ai servizi sociali per Ovidio Bompressi, ex militante di Lotta Continua, in relazione alla pena di tre mesi di reclusione per una lite

Lite col vicino, Cassazione dà via libera a servizi sociali per Bompressi

Via libera all'affidamento ai servizi sociali per Ovidio Bompressi in relazione alla pena di tre mesi di reclusione per una lite con un vicino di casa. Lo ha deciso la prima sezione penale della Cassazione che ha così rigettato il ricorso della procura generale di Genova contro la decisione del tribunale di sorveglianza del capoluogo ligure che aveva ammesso l'ex militante di Lotta Continua all'affidamento in prova ai servizi sociali.

Ovidio Bompressi nel 2006 aveva ottenuto la grazia dall'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per l'omicidio del commissario Luigi Calabresi. Negli ultimi anni però si è trovato ancora una volta a fare i conti con la giustizia. Per il feroce agguato del 17 maggio 1972 in via Francesco Cherubini a Milano, l'ex militante di Lotta Continua era stato condannato a 22 anni di carcere. Poi, dopo numerose richieste da parte della famiglia e dello stesso Bompressi, il 31 maggio 2006 gli era stata concessa la grazia per motivi di salute dal presidente Napolitano. E così l'ex militante era tornato in libertà. Ora però il caso che lo ha riportato alla sbarra è un altro: una scazzottata al culmine di una lite condominiale con un suo vicino di casa, avvenuta a Massa nel 2014.

Bompressi, che oggi ha 73 anni, aveva patteggiato nel maggio del 2017 tre mesi di carcere per aver colpito con un pugno al volto il suo vicino rompendogli il naso. La lite si era scatenata davanti agli occhi dalla figlia minorenne della vittima. Un fatto che aveva aggravato tutta la questione. L'uomo era stato poi portato all'ospedale, con una prognosi di 20 giorni. "Abbiamo chiesto alla Sorveglianza l’affidamento ai servizi sociali in un circolo Arci che si occupa anche di accoglienza e migranti", aveva dichiarato il suo avvocato. E adesso, a sei anni dalla vicenda, anche questa storia sembra arrivare alla fine.

La prima sezione penale della Cassazione, dopo la camera di consiglio che si svolta ieri, ha infatti rigettato il ricorso della procura generale di Genova contro la decisione del tribunale di sorveglianza del capoluogo ligure che aveva ammesso l'ex militante di Lotta Continua all'affidamento in prova ai servizi sociali in

un circolo Arci della provincia di Massa Carrara per occuparsi di progetti culturali e di accoglienza ai migranti. Bompressi in questo modo eviterà il carcere. "Sono molto soddisfatto", ha affermato il legale.

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