
Il lupo perde il pelo ma non il vizio. È infatti un classico dei comunisti italiani flirtare con i tiranni nemici dell'Occidente, fu così per tutta la durata dell'Unione Sovietica, con simpatici diversivi tipo il regime cambogiano del macellaio Pol Pot. In prima fila a tubare c'era e c'è Massimo D'Alema, già segretario del partito e primo ministro italiano che ieri ha posato a favore di flash all'adunata del mondo antioccidentale Cina, Russia, Corea del Nord e loro alleati che mostrava i muscoli facendo sfilare a Pechino, non a caso sulla piazza simbolo della repressione comunista (piazza Tienanmen) il meglio della sua tecnologia militare. Una parata del genere, per quantità di mezzi, solennità e numero di delegazioni amiche, non si era mai vista ed è un chiaro segnale di monito e sfida all'altra "parte del mondo", cioè all'America e a noi europei. Siamo insomma tornati in piena Guerra Fredda e, secondo alcuni accreditati analisti, tutto questo ha una data d'inizio, quella del 15 agosto 2021, giorno in cui le truppe americane e quelle Nato si ritirarono in modo rocambolesco da Kabul dopo una occupazione dell'Afghanistan durata vent'anni. Sono immagini drammatiche, una vera e propria fuga con gli amici lasciati sul terreno a pietire inutilmente la salvezza dalla vendetta talebana che non tardò a materializzarsi. Bene, secondo questi esperti, proprio vedendo quelle immagini Putin arrivò alla conclusione che l'Occidente aveva abbandonato il suo ruolo di gendarme del mondo e diede il via al piano che covava da anni: l'invasione dell'Ucraina. Con il senno di poi si può dire che non sbagliò l'analisi. Certo, America ed Europa hanno aiutato e stanno aiutando Kiev a difendersi, ma nulla di più, l'Occidente non farà da gendarme. È chiaro che non un solo soldato sarà messo in campo; è evidente che ben pochi cittadini occidentali sono disposti al ben che minimo sacrificio per difendere la libertà di un popolo amico e confinante. Quindi è il ragionamento delle autarchie comuniste , se l'Occidente non reagisce come avrebbe fatto in passato, vuole dire che è il momento di provare a rovesciare l'ordine mondiale.
Al punto che il leader cinese Xi non ha alcuna remora ad annunciare al pianeta, come ha fatto ieri davanti al suo esercito marciante, che "la Cina è inarrestabile, il mondo scelga tra pace e guerra". Il segnale appare forte e chiaro, ma nonostante questo dalle nostre parti, vedi D'Alema, c'è chi sostiene che il pericolo per le democrazie sia Donald Trump. Più comunisti e più suicidi di così penso sia impossibile.