
Israele è uno Stato aggredito. Si tratta di un elemento fattuale, non di una mera e personale opinione. Il 7 ottobre del 2023 i miliziani di Hamas hanno invaso Israele uccidendo barbaramente coloni israeliani casa per casa, senza risparmiare nessuno, né anziani, né donne e neppure bambini. I terroristi hanno sequestrato oltre un centinaio di persone per nasconderle nei bunker, gli ostaggi sono stati torturati, stuprati, lasciati morire, privati di acqua e cibo, molti non ce l'hanno fatta e tuttora Hamas si rifiuta di consegnare quegli esseri umani che costringe in detenzione. Quindi, specifichiamo: Israele è lo Stato aggredito. Stato che, come prevede il diritto internazionale, oltre che la logica, ha risposto all'attacco, ovvero ha attaccato a sua volta, sfoderando tutte le sue forze offensive. È chiaro che tale risposta, che è assolutamente legittima, incontri tuttavia un limite, sempre rappresentato dalle norme del diritto internazionale che regolano i rapporti tra Stati. E credo che tale limite sia stato oltrepassato da Benjamin Netanyahu. Lo ha oltrepassato in questi giorni, impedendo, ad esempio, che i camion carichi di aiuti umanitari entrassero nel territorio della Striscia. Ecco, questo è per me inaccettabile, in quanto persino in guerra c'è un'etica da rispettare, ci sono principi da onorare, valori da non calpestare. La condizione di Stato offeso, vittima di invasione armata, non giustifica il disprezzo e la violazione dei diritti umani, in particolare quelli dei bambini, i soggetti più fragili e indifesi che esistano sulla faccia della Terra. E quelli palestinesi non sono da meno. Quando vedo le immagini di questa infanzia gracile, disperata, affamata, provo un senso di repulsione e di rabbia nei confronti della umanità. Non posso che condannare il premier israeliano per questa condotta. E penso che sia una decisione errata la sua, anche dal punto di vista strategico, in quanto si sta attirando addosso le critiche persino di coloro che stavano dalla sua parte.
Questi leader, quali Putin e Netanyahu, che non sono più giovanotti, bensì uomini di una certa età, a cui la vita dovrebbe avere insegnato qualcosa, in particolare che la crudeltà è priva di senso, come possono rimanere indifferenti davanti a un bimbo in lacrime che tende la mano in cerca di cibo?
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.