La Gdf di Milano, nell’ambito dell’inchiesta della Dda sulla presunta cosca mafiosa dei D’Agosta con al centro l’intestazione fraudolenta di beni per 5 milioni di euro, ha sequestrato lo storico bar-ristorante milanese "Samarani Caffè", in piazza Diaz, a due passi dal Duomo. Nell’ambito delle indagini sul reimpiego di capitali illeciti, i finanzieri del nucleo di polizia tributaria hanno messo i sigilli anche all’hotel "Il Faro Molarotto" in Costa Smeralda e ad un altro bar in provincia di Olbia.
Gli accertamenti della Finanza hanno riguardato, in particolare, due presunti appartenenti a una cosca mafiosa di Vittoria (Ragusa), Carmelo e Gianfranco D’Agosta, già condannati a vario titolo per associazione mafiosa e traffico di droga. Stando alle indagini, coordinate dal pm Claudio Gittardi, sarebbero emerse delle anomalie nel rapporto tra i redditi dichiarati dai due e i beni intestati a loro o a presunti prestanome.
Ipotesi che ha fatto scattare il sequestro preventivo, deciso dal gip di Milano Anna Maria Zamagni, in base alle norme sull’intestazione fittizia di beni relative a soggetti già condannati per associazione mafiosa.Ieri nel capoluogo lombardo era stato sequestrato anche il bar "Gran Caffè Sforza", nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Napoli sulla camorra cutoliana del clan Belforte.
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