Cronache

“La mamma ha ucciso Denise”, qual è la verità dietro le intercettazioni?

Le intercettazioni, ma anche la pista rom: il caso Denise Pipitone continua a sollevare dubbi e spuntano ipotesi ancora inedite a 17 anni dalla scomparsa

“La mamma ha ucciso Denise”, qual è la verità dietro le intercettazioni?

Nel caso Denise Pipitone, le intercettazioni continuano a tenere banco, a 17 anni dalla scomparsa della bambina di Mazara del Vallo.

In questi mesi, si è tornati sulle intercettazioni che sono state non ritenute fondamentali nelle indagini che coinvolsero Anna Corona e Jessica Pulizzi, ex moglie e figlia del padre naturale di Denise Piero Pulizzi, e che furono rispettivamente archiviate o portarono a un’assoluzione in tre gradi di giudizio.

Le intercettazioni che non contarono ai fini dell’inchiesta erano infatti o “troppo sporche” e quindi indecifrabili, oppure troppo brevi per essere analizzate efficacemente. Tra queste ci sono alcune ormai molto celebri: per esempio Jessica che dice “L’ho portata a casa” e Anna che, al telefono, ribatte “Stai zitta” a una bambina non meglio identificata. Ma risulta più interessante di tutti lo scambio tra Jessica e Alice Pulizzi. La prima sembra dire: “Eravamo a casa. La mamma l’ha uccisa Denise”, mentre la seconda sembra chiedere “L’ha uccisa… a Denise la mamma?”. Si tratta di un’intercettazione resa disponibile solo di recente, per via della sua difficoltosa interpretazione. Se n’è parlato nella puntata di ieri de “La vita in diretta”, che ha analizzato le ultime novità del caso Denise.

Intanto anche la pista rom ha trovato nuovo vigore. In questi giorni si stanno indagando diverse giovani donne che potrebbero essere Denise e che potrebbero trovarsi ancora in Italia. Tra queste, come riporta l’Agi, c’è una 19enne che è stata identificata dai carabinieri di Scalea, in provincia di Cosenza. Su questa donna, che vive in un paese della costa tirrenica in provincia di Cosenza, aleggia un vero e proprio dubbio: si tratta di Denise? La ragazza viene dalla Romania, ma vive in Calabria da molto tempo. È possibile che le venga richiesto un esame del Dna se la procura dovesse ritenerlo necessario. Tuttavia la giovane, che si chiama proprio Denise, è stata molto collaborativa: ha fornito alle autorità italiane anche le generalità dei propri genitori per un’eventuale indagine.

La pista rom, che è stata definita a “La vita in diretta” dalla criminologa Roberta Bruzzoneuna pista robusta”, è forse una delle teorie più interessanti sul caso Denise.

Dall’analisi della registrazione effettuata dalla guardia giurata Felice Grieco a Milano, la bambina nel video, in compagnia di una presunta donna rom, potrebbe appartenere non solo a una comunità linguistica siciliana, ma proprio alla comunità linguistica di Mazara del Vallo.

Commenti