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Le mani dei boss sulle pizzerie

Inferto un duro colpo al clan camorristico Contini: novanta arresti. Tra i 23 locali romani posti sotto sequestro c'è Zio Ciro

Le mani dei boss sulle pizzerie

La camorra aveva messo le mani nella mozzarella e nella pummarola. E aveva creato una vera e propria holding nel settore della ristorazione. Adesso però, parte dell'impero della pizza è stato smantellato dal lavoro delle forze dell'ordine e degli investigatori. Dopo un maxi blitz tra Napoli, Roma e Milano, è stato inferto un duro colpo al clan Contini e ai gruppi imprenditoriali legati: novanta arresti e sequestri di beni aziende e conti correnti per 250 milioni di euro. Tra i sequestri effettuati nella Capitale numerose pizzerie della catena "Pizza Ciro" situazione nel centro storica, da piazza Navona al Pantheon passando per piazza di Spagna. In totale sono 23 i locali di loro proprietà sigillati dalla Direzione investigativa antimafia (Dia) tra pizzerie, bar, ristoranti e gelaterie, tutti con nomi che evocano la tradizione napoletana: "Zio Ciro", "Sugo", "Jamm Ja", "Ciuccula", "Pummarola e Drink", "La pastarella" e "Il Pizzicotto", tra gli altri.

"Le mafie stanno scrivendo la nuova guida enogastronomica della Capitale, la ristorazione si conferma la grande lavanderia Italia dove riciclare e ripulire i soldi sporchi", ha constatato l'associazione antimafia Libera di don Luigi Ciotti.

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