Coronavirus

Mascherine, bar e feste private, Conte: "Meno libertà per salute"

Secondo il premier, tutelare la salute delle persone vuol dire anche preservare l'economia. Con chiusure e limitazioni

Mascherine, bar e feste private, Conte: "Meno libertà per salute"

Con il prossimo Dpcm, che verrà firmato entro mercoledì 7 ottobre, sembra ormai certo che dovremo tornare a utilizzare le mascherine anche all’aperto. Altri provvedimenti sarebbero però già al vaglio del governo. Come riportato dal Corriere, sembra che, almeno questa volta, Palazzo Chigi, prima di prendere decisioni, voglia confrontarsi con le Regioni. È prevista per domani la presentazione in Parlamento del nuovo Dpcm da parte del ministro della salute, Roberto Speranza. Verrà anche annunciata alle Camere la proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021. Quello che Palazzo Chigi sembrerebbe voler evitare è che alcuni governatori emettano ordinanze meno restrittive rispetto a quelle decise del governo, in modo da seguire una linea comune.

Mascherine anche all'aperto

Gli ultimi dati inerenti la diffusione del virus e quelli contenuti nel report settimanale dell’Iss e del ministero della Salute, hanno fatto pensare ai governanti di emettere nuovi divieti. Anche se, c’è da dirlo, la situazione è al momento sotto controllo e i tamponi fatti quotidianamente sono circa 100mila. Il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, ha tenuto a precisare che “la nuova stretta serve ad evitare che si torni indietro”, a un nuovo lockdown nazionale. Dallo scorso 18 maggio era stato dato ai governatori il pieno potere di intervento, sotto la loro responsabilità, sulla base della curva epidemica regionale. Adesso invece sembra che il governo voglia fare un passo indietro e revocare alle Regioni questo potere decisionale.

Francesco Toti, appena rieletto presidente della Liguria, ha subito commentato: “Riterrei intollerabile togliere poteri alle Regioni all'indomani della rinnovata fiducia alla maggior parte dei governatori che hanno gestito emergenza Covid. Sarebbe un vero e proprio esproprio democratico. Le Regioni hanno dimostrato capacità, lucidità ed esperienza sul territorio, gli enti locali hanno contribuito in modo decisivo alla gestione dell'emergenza e alla fase della ripartenza. Interventi mirati di chi conosce il territorio possono essere più efficaci di misure generalizzate che deprimono l'economia con risultati modesti sul fronte dell'epidemia”.

Con ogni probabilità, in Italia verrà imposto nuovamente l’obbligo di mascherina anche all’aria aperta, come già hanno deciso di fare alcune regioni.

Verrà confermato il divieto di assembramento e verranno utilizzati gli agenti della polizia locale e i militari impegnati nell’operazione “Strade sicure” per far rispettare le norme. Il tetto massimo di persone che potranno partecipare a feste private, e cerimonie sarà fissato a 200. Permane il divieto di ballo e l’obbligo di usare le mascherine in locali chiusi dove non è possibile mantenere il metro di distanza. Mascherine anche in teatri e cinema. La chiusura di bar e ristoranti, con ogni probabilità, verrà anticipata alle 23 o al massimo a mezzanotte. Questo è comunque un punto che verrà discusso fin da oggi con i governatori delle Regioni. Nella speranza che non si mettano ancora più in crisi settori già in ginocchio.

Conte ad Assisi

Intanto, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha partecipato ad Assisi alle celebrazioni di San Francesco, Patrono d’Italia, approfittando della giornata per parlare anche della pandemia. Il premier ha iniziato parlando della vita e della morte e di come il Covid abbia toccato gli italiani. “Siamo consapevoli che il nemico non è stato ancora sconfitto. Siamo consci però di non poter disperdere tutti i risultati sin qui raggiunti a prezzo di molti sacrifici", ha sottolineato, chiedendo alla popolazione di non abbassare la guardia e facendo intravvedere una certa preoccupazione per gli ultimi dati. Prima di fare ritorno nella Capitale, il premier ha aggiunto al Corriere: “Sin dall'inizio di questa emergenza il governo ha seguito il metodo della massima precauzione. Siamo ancora in piena pandemia e il costante aumento dei contagi in tutta Italia, seppur ancora sotto controllo, ci impone di tenere l'attenzione altissima e di continuare a essere molto prudenti”.

Insomma, alcune libertà, che poi tante non ce ne sono neanche adesso, verranno meno con il prossimo Dpcm. Conte ha voluto però precisare che ogni misura verrà adottata in piena trasparenza, all’insegna dei principi di proporzionalità e adeguatezza.

In quanto, sempre secondo il premier, tutelare la salute dei cittadini vuol dire anche preservare l’economia.

Conte ha concluso con una promessa: “Di ogni decisione che prenderemo daremo conto ai cittadini, aprendoci al confronto con il Parlamento in modo da spiegare trasparentemente le motivazioni che ci spingono ad adottarla”. Un modo per cercare di evitare attacchi da ogni parte, sia dalle destra che dal Partito democratico, che dai 5Stelle. Prima verranno definite le proposte, che poi il governo presenterà in Parlamento. Durante il suo intervento ad Assisi, Conte ha parlato più volte di rinascita e futuro. Una rinascita culturale con al centro l’uomo. Su Facebook ha postato: “Insieme possiamo vincere la sfida di questa crisi sanitaria ed economica con fiducia, responsabilità e coraggio”.

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