Smantellato un sistema criminale italo – marocchino organizzato per la vendita al dettaglio di hashish a studenti e ad imprenditori locali della "Verbania bene", sul lago Maggiore.
Venti le persone in manette, per lo più magrebine, sei quelle sottoposte all'obbligo di firma e tre quelle denunciate, 15 chili il volume del traffico illecito scoperto per un giro d'affari stimato in 100mila euro. È questo il bilancio del blitz antidroga della Squadra mobile di Verbania scattato ieri mattina e coordinato dalla locale Procura della Repubblica.
L’operazione, denominata “Pepe Amaro”, ha coinvolto 150 poliziotti impiegati tra Verbania, Varese, Vercelli e Novara.
Per i marocchini, nucleo del sistema criminale, spacciare era diventato un vero e proprio lavoro tanto che si comportavano di fatto come imprenditori. I nordafricani acquistavano la droga dai fornitori, loro connazionali, di Milano, Varese e Novara, in alcuni casi ordinavano lo stupefacente direttamente dal Marocco e poi lo rivendevano alla clientela locale, anche tramite italiani incensurati.
Lo spaccio avveniva in pieno centro a Verbania, a poche decine di metri da un asilo: i criminali utilizzavano il bar Pepe Nero, ora chiuso, come base logistica per incontrarsi, perfezionare gli scambi e
pianificare le future cessioni.È finita ai domiciliari anche una coppia di fidanzati verbanesi che trasportavano un chilo di hashish in automobile, nascosto all’interno del seggiolino del figlio disabile.
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