Cronache

Meloni attacca sentenza della Corte europea: "Prove di sottomissione all'islam"

La denuncia della leader di Fratelli d’Italia, che su Facebook riporta all’attenzione la sentenza della Corte europea riguardo un caso avvenuto in Grecia. I giudici hanno condannato l’applicazione della sharia, ma non hanno dichiarato incompatibile coi diritti umani la legge islamica

Meloni attacca sentenza della Corte europea: "Prove di sottomissione all'islam"

Durissimo attacco di Giorgia Meloni in merito alla discussa sentenza della Corte europea espressa a riguardo di un fatto legale avvenuto in Grecia.

Stando a quanto riferito, tutto ha avuto inizio dalla decisione di un tribunale ellenico di applicare la sharia nei confronti di una donna islamica, che si è quindi vista negare una parte dell’eredità. Peccato che l’interessata, pur essendo musulmana, aveva deciso insieme al consorte di affidarsi al diritto greco, almeno per quanto riguardava le questioni ereditarie.

Chiamata ad esprimersi tramite ricorso, il 19 dicembre scorso la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) si è schierata dalla parte della donna per quanto riguarda la forzata attuazione della sharia, ma non ha condannato e dichiarato incompatibile con i diritti umani la legge islamica.

Un fatto che non ha mancato di suscitare più di qualche polemica, e che non ha lasciato indifferente neppure la leader di Fratelli d’Italia, che sulla propria pagina Facebook ha voluto esprimere la propria posizione e lanciare un allarme.

“Prove generali di sottomissione all'Islam. La Corte europea dei diritti umani ha stabilito che la sharia non è contraria ai diritti umani e che non è proibito creare dei gruppi separati che seguano le norme coraniche, attacca la Meloni. La sentenza e le dichiarazioni rilasciate dalla “Cedu”, infatti, possono arrivare a costituire un potenziale e pericoloso precedente. “Siamo alla negazione di millenni di storia europea e alla resa incondizionata nei confronti di chi vuole annientare la nostra libertà e la nostra cultura.

L'Italia ignori questa sentenza fuori dal mondo e protesti formalmente contro questa vergogna, contraria ad ogni norma fondamentale della nostra civiltà”.

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