Migranti, l'Australia sotto accusa: soldi al barcone per tornare indietro

Soldi ai trafficanti per invertire la rotta. Il primo ministro fa lo gnorri, ma commenta: "Faremo di tutto per far sì che il non ricomincino gli sbarchi"

Migranti, l'Australia sotto accusa: soldi al barcone per tornare indietro

Se le accuse fossero confermate, sarebbe il caso di dire che l'Australia sta adottando una strategia piuttosto creativa per far sì che il flusso di migranti in arrivo dai Paesi asiatici non ricominci.

È la Bbc a scrivere che una nave australiana avrebbe pagato una nave carica di migranti perché girasse la prua e ritornasse in Indonesia invece che raggiungere la Nuova Zelanda. A bordo dell'imbarcazione c'erano persone originarie del Bangladesh, del Myanmar e dello Sri Lanka.

Ogni uomo dell'equipaggio, questa l'accusa, avrebbe ricevuto 5.000 dollari australiani, che corrispondono a circa 3.500 euro. La polizia locale conferma di avere visto i soldi con i propri occhi. "È la prima volta che sento che le autorità australiane pagano i barconi per tornare indietro".

"Abbiamo

fermato il traffico e faremo di tutto per assicurarci che le cose restino come stanno", ha commentato a Radio 3AW il primo ministro australiano, Tony Abbott. Ma sulle accuse non si espone: non conferma, ma non nega neppure.

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