Quindi, oggi...

Migranti coi gattini, George e Letta: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: la festa per la vittoria dell'Europeo, gli inglesi che rosicano e l'Euro con due cambi

Migranti sbarcano coi gattini, il principe George e Letta: quindi, oggi...

- in campo siamo stati bravi, ma il top l’Italia l’ha raggiunto coi festeggiamenti post partita. Bonucci che urla “ne devono mangiare di pasta questi inglesi” è poesia pura. E De Rossi che scivola su tre tavoli cosparsi di birra come un 19enne ancora meglio. Poi oggi tutti belli incravattati per la cerimonia da Mattarella e Draghi. Devastanti

- non bellissima la scena degli inglesi che dopo aver preso la medaglia se la tolgono dal collo. Un gioco è un gioco, c’è chi vince e c’è chi perde. Ehm… lord: rosica?

- sinceramente, qualcuno riesce a spiegarmi cosa c’entra la vittoria dell’Italia all’Europeo con la “rivincita” di Bruxelles dopo la Brexit. Seriamente, cosa c’azzecca?

- ricominciano gli sbarchi di migranti. Stavolta a Lampedusa è arrivato un barchino con 17 persone che a bordo ospitava tre gattini. Tre gatti, capito? Nei giorni scorsi era scesa pure una migrante con tanto di cagnolino al guinzaglio. Passi il cellulare e tutto il resto, ma migrare con lo zoo di compagnia mi pare un tantino strano, no?

- analisi interessante oggi del governatore della Banca Centrale ungherese. Dice, in sostanza: l’Euro è stato il maggior punto di forza e allo stesso tempo di debolezza dell’economia europea. Il motivo? All’interno dell’Unione ci sono livelli di sviluppo troppo differenti, così la moneta finisce con l’essere una sorta di “gabbia”. La sua idea è quella di creare due tassi di cambio dell’Euro, uno per i Paesi del Nord e l’altro per quelli del Sud. Non è detto che quanto dichiarato da Gyorgy Matolcsy sia il Vangelo, ma resta comunque un banchiere centrale. Non un passante qualsiasi. Vale la pena leggerlo e riflettere

- Enrico Letta ha deciso: correrà per il seggio suppletivo a Siena. E così se dovesse perdere ci saremo giocati un altro segretario del Pd

- va bene, abbiamo preso in giro il piccolo principe George triste e sbattuto vicino ai genitori a fine partita. Però bisogna vedere e rivedere al Var l’esultanza per il vantaggio inglese. Alla sua età io mi sarei sbottonato la camicia, mi sarei messo in testa la cravatta e probabilmente sarei finito dieci file più in basso sugli spalti. Lui invece prima sembra chiedere l’autorizzazione a babbo per esultare, poi non perde mai il suo reale aplomb.

Non si è neppure spettinato. Eroico

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