Coronavirus

Cinema, ora è ufficiale: quando e dove riaprono

L’ingresso sarà possibile non oltre le ore 22. Ci sarà, poi, l’esigenza di rispettare una capienza massima, e l'obbligo di indossare sempre la mascherina

Il ministro Dario Franceschini
Il ministro Dario Franceschini

È arrivato il via libera del Comitato tecnico scientifico al protocollo per la riapertura in sicurezza di cinema e teatri in zona gialla. L'indicazione è arrivata al termine della riunione di oggi. La data è quella proposta dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, il 27 marzo, giornata mondiale del Teatro. Lo stesso Franceschini lo ha ribadito sul suo profilo Twitter. “Il confronto con il Comitato tecnico scientifico – ha scritto – e le integrazioni ai protocolli di sicurezza potranno consentire, in zona gialla, la riapertura di teatri e cinema e l'accesso ai musei su prenotazione anche nei week end”. I luoghi di cultura e di intrattenimento, quindi, vedono la luce in fondo al tunnel, anche se rimangono una serie di limitazioni.

L’apertura sarà possibile non oltre le ore 22. Ci sarà, poi, l’esigenza di rispettare una capienza massima, e l'obbligo di indossare sempre la mascherina (almeno chirurgica). I biglietti dovranno essere nominali (come allo stadio) per facilitare meglio il tracciamento e potranno essere acquistati solo online, per evitare file e assembramenti all’esterno. Bisognerà rispettare la distanza di un metro tra un posto e l’altro e tra le file ma, questo non vale se gli spettatori sono conviventi: mamma, papà e figlio, due fidanzati o due coinquiline possono prenotare i posti uno a fianco all’altro. Tre amici, invece, non hanno la possibilità di sedersi vicini.

Già ieri la decisione era data per certa. Il ministro per gli Affari regionali Maria Stella Gelmini aveva dichiarato: “Stiamo lavorando per una graduale riapertura dei luoghi di cultura, un segnale che va nella giusta direzione e che speriamo possa presto coinvolgere anche altre attività economiche”. La riapertura dei cinema e dei teatri è salutata con soddisfazione anche dagli artisti. “Spero – ha affermato l’attrice Rossella Brescia, voce di radio Rds – sia un vero inizio. Abbiamo bisogno di teatro e sale aperte come l'aria che respiriamo. Naturalmente bisogna trovare un modo per essere, tutti, in sicurezza. Nonostante la crisi pandemica - ha ricordato- in Spagna non hanno mai chiuso un teatro. Forse bisognerebbe prendere esempio da loro. Chiediamo norme e chiarezza, regole da rispettare. Dobbiamo assolutamente ricominciare”. L’artista si è soffermata sugli effetti della pandemia dal punto di vista sociale. “Gli psicologi – ha concluso – hanno, oggi, nuovi pazienti, soprattutto giovani, che vedono davanti a loro il buio.

Riaccendiamo la luce della speranza”.

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