Cronache

"Mussolini? Comunista". "Segre di colore": gli strafalcioni della maturità

Presi di mira quest'anno Benito Mussolini, Liliana Segre, Giovanni Verga e Giacomo Leopardi

"Mussolini? Comunista". "Segre di colore": gli strafalcioni della maturità

Se negli ultimi giorni sale la preoccupazione in merito ai dati dei test Invalsi e la scuola italiana si lecca le ferite dopo periodi più o meno lunghi di didattica a distanza dovuti alla pandemia del Covid-19, stanno spuntando i primi grandi strafalcioni negli esami di maturità dell’anno scolastico 2021-22.

A raccogliere le bizzarre risposte degli studenti - e a volte anche quelle degli insegnanti - è Skuola.net che, come ogni anno, ha pubblicato un piccolo report degli errori culturali più eclatanti dei maturandi italiani alla prova orale.

Il passato e il presente della politica

In base al report pare infatti che una studentessa non abbia saputo dire chi sia Sergio Mattarella, mentre un coetaneo ha affermato che David Sassoli fosse ancora in vita.

Ma se la contemporaneità è un problema per alcuni, la storia non se la passa meglio. Qualcuno ha infatti risposto che Benito Mussolini, fondatore del Partito Nazionale Fascista, prima di dar vita a questo corpo politico, fosse un membro del Partito Comunista e non di quello socialista. Per qualcun altro Liliana Segre fu deportata in un campo di concentramento perché “di colore”, mentre l’Olocausto fu invece opera dei russi.

Querelle letterarie

Sono stati diversi i problemi di attribuzione alle opere letterarie da parte dei maturandi del 2022. C’è chi ha sostenuto che “La Lupa” fosse di Giovanni Pascoli, anziché di Giovanni Verga, e “La Capra” di Italo Svevo, anziché di Umberto Saba. Verga è stato forse il più tartassato: il personaggio di Mastro Don Gesualdo è stato scambiato con un aristocratico: altro che “vinto”.

Inoltre l’“epifania” dei personaggi nell’opera di Luigi Pirandello è stata confusa probabilmente con l’omonima festività che ricorre il 6 gennaio, perché un maturando ha parlato di Pasqua. La siepe de “L’infinito” di Giacomo Leopardi è stata invece descritta come “un cespuglio”. Un grande ritorno tra gli strafalcioni è quello di Gabriele D’Annunzio, per molti da sempre “estetista” anziché esteta, a quanto pare si occupava di far apparire al meglio i suoi personaggi, tanto che una maturanda li ha delineati come “patiti dei trattamenti di bellezza”.

Risposte e atteggiamenti dei docenti

Se i giovani studenti, per impreparazione o emozione, non hanno saputo rispondere ad alcune delle domande della prova orale, a quanto pare anche alcuni insegnanti non hanno dato il meglio. A una studentessa è stato chiesto dove fosse la sede della Commissione Europea: alla sua risposta esatta - Bruxelles - il commissario le ha domandato dove di trovasse. Anche in questo caso la maturanda è stata brava, ha risposto “Belgio”. Ma il prof l’ha corretta: “È nel Lussemburgo".

Tra i comportamenti discutibili dei docenti si annovera chi ha chiesto quando finisse l’esame per la concomitanza con un appuntamento, chi ha lasciato il maturando mentre andava a prendere il caffè, chi invece si è concesso un sonnellino durante i colloqui e chi, infine, si è portato dietro i nipoti, lasciandoli liberi di giocare durante la prova orale.

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