Nando Casamonica: "Spezzare le gambe ai responsabili del raid"

Le parole del capostipite della famiglia Casamonica: "Non sono dei nostri, qui vogliamo vivere tranquilli. Ma se lo fossero, guai a loro"

Nando Casamonica: "Spezzare le gambe ai responsabili del raid"

"Bisognerebbe spezzargli le gambe": sono violente le parole con cui Nando Casamonica, ritenuto uno degli ultimi capostipiti dell'omonima famiglia condanna l'ultima aggressione finita sul conto del clan che porta il suo nome. Un locale della periferia sud-est di Roma devastato, il barista ridotto a una maschera di sangue e persino una donna disabile aggredita e malmenata: tutto perché - secondo le prime ricostruzioni - due esponenti del clan dei Casamonica si sarebbero irritati per non essere stati serviti per primi.

A colloquio con due cronisti del Messaggero, il 77enne fratello di Vittorio abita a pochi metri dal Roxy Bar teatro della violentissima aggressione che risale al finesettimana di Pasqua. Non rinuncia a parlare con i giornalisti e dice la sua sull'accaduto: "Conosco bene i gestori del bar, ci vado spesso a fare colazione, sono brave persone. Quel locale era della nostra famiglia, lo vendemmo molti anni fa per tre milioni di lire. Chi ha fatto questo andrebbe punito. Cercherò di capire chi sono e parlerò con i loro genitori. Strano che di un fatto di oltre un mese fa se ne parli oggi. La polizia dovrebbe arrestare questi ragazzi. Perché sono liberi?"

Afferma di non conoscere i due protagonisti del pestaggio, di non averli "mai visti prima". Anzi, dice proprio che "non sono dei Casamonica" ma aggiunge che "se lo fossero bisognerebbe spezzargli le gambe". Un linguaggio che fa riflettere e che Nando Casamonica giustifica in base alle cosiddette "tre regole d'oro" della propria generazione: non si toccano le donne, i bambini e la droga.

Al di là dell'identità dei

responsabili, però, i Casamonica non accettano generalizzazioni: "Chi ha agito così era strafatto o ubriaco. Si chiama Casamonica o Spada? È giusto che paghi lui per quello che ha fatto senza trascinarsi dietro tutti gli altri."

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