Cronache

Napolitano: "Celebreremo il 2 giugno sobriamente"

Su Facebook e Twitter il coro è quasi unanime: "Cancellare la parata per la festa della Repubblica". Il Colle: "Celebreremo il 2 giugno sobriamente e dedicheremo le celebrazioni alle popolazioni colpite dal terremoto

Napolitano: "Celebreremo il 2 giugno sobriamente"

No alla parata militare del 2 giugno. Lo chiedono in tanti: dai cittadini ai politici. Dopo le scosse di terremoto che hanno colpito l'Emilia e il Nord Italia, su Facebook e su Twitter gli utenti hanno cominciato a chiedere che la parata per la festa della Repubblica venisse annullata. Al coro si sono aggiunti anche esponenti politici.

Il leader di Sel, Nichi Vendola ha definito la manifestazione "inopportuna" e ne ha chiesto la cancellazione.

Per Antonio Di Pietro "è una follia sperperare tanti soldi per la parata militare del 2 giugno. In un momento così difficile per il nostro Paese, colpito da una gravissima crisi economica e flagellato in queste ore dal terremoto, è opportuno utilizzare quei fondi per fini sociali e di solidarietà".

Il sindaco di Roma, Gianni Alemmano si è mostrato più scettico: "Il quesito che viene posto va rispettato, ma credo che debba essere solo il presidente della Repubblica a decidere. Il 2 giugno è la festa della Repubblica e la parata militare non è uno sfoggio di potenza o di forza, ma il ricordo delle persone cadute e di chi oggi si sacrifica nelle missioni militari di pace. Il 2 giugno non è unafesta che può essere cancellata o messa in secondo piano è un momento celebrativo molto importante per la nostra Repubblica".

Ancora più dubbioso il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini: "Non so se la soppressione della parata può avere un effetto positivo. Credo dobbiamo immaginare interventi un po' più radicali e strutturali". Infine c’è anche chi è contrario ad annullare l’evento perché "non costa miliardi" e perché, secondo alcuni, "i soldi sono ormai già stati stanziati".

Alla fine il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha deciso: "Celebreremo il 2 giugno sobriamente e dedicheremo le celebrazioni alle popolazioni colpite dal terremoto".

Tutto questo perché, secondo il capo dello Stato, "la Repubblica deve dare conferma della sua vitalità e della sua forza democratica".

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