Momenti di altissima tensione si sono registrati ieri nel corso della puntata di Piazzapulita in onda su La7 tra la professoressa di filosofia teoretica, Donatella Di Cesare, e il fondatore di FdI, Guido Crosetto. Tema del dibattere è stata la guerra tra Russia e Ucraina.
Tutto è nato dalle parole della docente che sul conflitto ha espresso il suo giudizio spiegando prima che"una guerra non si ferma con un'altra guerra" e successivamente sottolineando che "pace significa anche interrogarsi sulle ragioni dell'altro e pensare di poter avere torto. Questo è il punto". La Di Cesare ha, poi, rincarato la dose soffermandosi sulle ragioni che hanno spinto la Russia a lanciare l’attacco all’Ucraina ed ha affermato che "demonizzare Putin non serve a nessuno".
Un ragionamento, questo, che non è piaciuto a Crosetto: "Sono senza parole, ma come si fa? Io sono il primo a dire che l'Occidente deve mantenere aperto il dialogo, che è l'unico modo per far finire questa guerra". L’ex esponente di FdI rilancia affermando che "il discernimento mi fa capire che tutti i ragionamenti sulla neutralità sì o no, sul Donbass sì o no, sono caduti come le ragioni nel momento in cui il primo carro armato ha sorpassato il confine".
"Assolutamente no, restano le ragioni della diplomazia", ha a sua volta contro-replicato la professoressa. Ma la diplomazia attualmente pare non avere un gran peso. Due i tavoli a cui si sono seduti russi ed ucraini per discutere sul conflitto. Pochi, però, i risultati. Anche la seconda tornata di trattative, condotte da delegazioni sostanzialmente identiche a quelle della prima, ha portato all'intesa promessa da Mosca su un "corridoio" sicuro per far evacuare i civili dalla aree sotto assedio.
Un accordo che adesso andrà tradotto in azioni concrete dalle rispettive Difese. Ma le parole di Putin che ha annunciato che non farà passi indietro sulla dichiarazione riguardo al fatto che Russia e Ucraina siano un "unico popolo" non fanno ben sperare. Affermazioni che creano ulteriori tensioni a livello internazionale.
Forse anche per questo il ragionamento della professoressa fa infuriare Crosetto che a quel punto sbotta: "Come no? Ma un carro armato entra a casa mia e io cosa faccio ci ragiono? Ma lei come fa a pensare così? Ma lei pensa che loro debbano stare zitti quando i soldati gli sparano addosso?".
La Di Cesare non solo non arretra dalla sua posizione ma rilancia: "Io sono contenta di non avere le sue posizioni, io porto le ragioni della pace che in questo momento sono scomode perché chi parla così viene addirittura indicato al pubblico ludibrio". La professoressa spiega di non schierarsi ma sottolinea che "c'è bisogno di politica. Io non la sento, è la sconfitta della politica". A contestare la professoressa questa volta è l'intero studio.
Forse anche perché un passo politico lo ha compiuto, senza ottenere grandi risultati, il presidente ucraino Zelensky che sta spingendo per un incontro ai massimi livelli al fine di fermare la guerra. Quest’ultimo ha assicurato di essere "aperto" e "pronto" ad affrontare tutte le questioni.
Questioni che, secondo i media vicini al Cremlino, riguardano anche lo status delle autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk nel Donbass. Per ora Putin non ha risposto.Per questo Crosetto ha rilanciato: "No, no, no. Mi dica ora quale dovrebbe essere la reazione degli ucraini". Ma su questa domanda la docente preferisce non rispondere.
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