Cronache

Uccisero Willy Monteiro di botte. Ergastolo ai fratelli Bianchi

Marco e Gabriele Bianchi sono stati condannati all'ergastolo per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte. Ventitrè anni per Belleggia e Pincarelli

Uccisero Willy Monteiro di botte. Ergastolo ai fratelli Bianchi

Ergastolo per Marco e Gabriele Bianchi, 23 anni di reclusione per Francesco Belleggia e 21 per Mario Pincarelli. Così ha deciso la Corte d'Assise di Frosinone dove è appena stata pronunciata la sentenza di condanna per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte. "E quello che speravamo in relazione al lavoro svolto, ma sappiamo che il giudizio poi si presta a delle variabili e il fatto aveva un contesto e delle sfumature che potevano dare adito a una diversa valutazione. Tuttavia le prove che avevamo prodotto erano, a nostro avviso, assolutamente sufficienti e più che fondate per chiedere quello che abbiamo chiesto", ha spiegato all'Adnkronos il pubblico ministero Giovanni Taglialatela al termine dell'udienza. "Una sentenza giusta", ha commentato all'uscita dall'aula Armando Monteiro Duarte, il papà di Willy.

Le reazioni

Una sentenza che "stabilisce un principio morale. La prevaricazione non può affermarsi come una vittoria. Mi auguro che la decisione dei giudici serva per tutti quei giovani che continuano ad agire con violenza". Così, l'avvocato Domenico Marzi, legale della famiglia Duarte, ha commentato a caldo la condanna nei confronti dei quattro imputati. Alla lettura del dispositivo erano presenti anche Lucia e Milena, rispettivamente la mamma e la sorella di Willy, che però hanno preferito non rilasciare dichiarazioni.

I commenti

Eleonora Mattia, presidente IX Commissione Consiglio regionale del Lazio, ha commentato con una nota la decisione dei giudici della Corte d'Assise di Frosinone. "Oggi è una giornata importante: la sentenza di primo grado - che speriamo sarà confermata in via definitiva quanto prima - condanna all'ergastolo gli assassini di Willy, il giovane eroe buono ucciso nel settembre 2020 a Colleferro. - si legge nel comunicato - Una tragedia che rimane ferita aperta per tutta la comunità locale, ma che abbiamo cercato con il tempo di trasformare in occasione di riscatto. Il sorriso buono di Willy è entrato nelle prime scuole del Lazio con progetti di sensibilizzazione e contrasto alla violenza e al bullismo e presto avremo una piazza bianca a lui dedicata proprio dove ha perso la vita".

Il leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, ha espresso soddisfazione per la sentenza. "Bene! Speriamo che la condanna ora venga confermata nei successivi gradi di giudizio. - ha scritto su Facebook - Nulla potrà restituire Willy a chi gli voleva bene, ma il suo sorriso, il suo coraggio e il suo esempio rimarranno per sempre nei cuori di tutti noi. Un abbraccio a tutti i cari di Willy e a Lucia, mamma forte e coraggiosa, che ha cercato con tutte le forze giustizia per suo figlio".

L'omicidio

L'omicidio di Willy Monteiro Duarte, 21enne di Albano con origini capoverdiane, si è consumato nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 in largo Santa Caterina a Colleferro, in provincia di Roma. Il giovane sta rincasando dal lavoro quando nota una baruffa all'esterno del locale "Due di picche" riconoscendo tra i partecipanti alla rissa un ex compagno di scuola, Federico Zurma. Willy lo invita a venire via ma viene preso di mira dai due fratelli di Artena, Gabriele e Marco Bianchi, che si accaniscono contro di lui sferrando pugni e calci alla cieca. Alla brutale aggressione partecipano - secondo il racconto di alcuni testimoni - anche Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. Il 21enne di Albano resta a terra tramortito dai colpi mentre i fratelli Bianchi e gli altri due autori del pestaggio si allontano a bordo del Suv Audi Q7. L'autopsia accerterà che Willy è stato ucciso in 51 secondi: decisivi un colpo sferrato al torace e un altro alla giugulare.

Le indagini

La partecipazione dei fratelli Bianchi al pestaggio è quasi certa fin da subito, così come lo è quella di Pincarelli e Belleggia. I carabinieri intercettano i quattro a poche ore dall'omicidio grazie alle testimonianze di alcuni giovani che si trovavano all'esterno del locale di Colleferro. Belleggia fornisce una versione apparantemente credibile dei fatti, motivo per cui riesce ad ottenere i domiciliari. Mentre per i fratelli Bianchi e Pincarelli, che si professano estranei alla vicenda rimpallandosi le colpe, scatta un provvedimento immediato di fermo in carcere. A seguito di numerosi accertamenti, l'accusa nei confronti di tutti gli indagati diventa di omicidio volontario. Intanto, dal passato dei fratelli Bianchi emergono alcuni dettagli che definiscono il loro stile di vita: sono entrambi praticanti di Mma (Mixed martial art), percepiscono indebitamente il reddito di cittadinanza e sono sovente coinvolti in episodi di rissa ai danni di stranieri. Pestaggi di cui si vantano in una chat con gli amici chiamata la "Gang dello scrocchio".

Il processo

Il 21 giugno del 2021 comincia il processo. I Comuni di Colleferro, Paliano e Artena si costituiscono parte civile. Nel corso della requisitoria i pm scrivono a proposito dei fratelli Bianchi che "hanno dato sfogo al loro impulso violento, approcciandosi alla folla con il solo intento di ledere e non recedendo dal proprio proposito criminoso nonostante i tentativi di alcuni presenti di spiegare come non vi fosse assolutamente la necessità di adoperare violenza".

L'accusa formula la richiesta di condanna all'ergastolo per Marco e Gabriele mentre viene richiesta una condanna a 24 anni di reclusione per Francesco Belleggia e Mario Pincarelli.

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