I segreti della magistratura

Ora c'è bisogno di Mattarella

Scusi Palamara, ma oggi che è stato radiato, lei vede qualcuno che ha preso il suo posto?

Ora c'è bisogno di Mattarella

Scusi Palamara, ma oggi che è stato radiato, lei vede qualcuno che ha preso il suo posto? Domanda semplice, risposta lineare: «Se il Sistema funziona ancora, qualcuno sicuramente lo avrà già preso». Partiamo da qui, nel mezzo di una crisi di governo oscura, di una pandemia ancora tempestosa e una guerra mondiale sui vaccini. Partiamo dal sistema, non dall'ex potentissimo Luca Palamara. Partiamo dai silenzi, più che dalle parole sulla giustizia. E non ci sogniamo neppure lontanamente di distrarre il presidente Mattarella dai suoi compiti nella crisi, ma ad un politico di razza, che è stato anche ministro e giudice costituzionale, non sarà certamente sfuggito che, se sfrondiamo il contorno e volessimo andare dritti ai contenuti, alla fine questa crisi è partita sulla giustizia.

Altro che incomprensibile, altro che ispirata a personalismi e motivi oscuri: non può essere una coincidenza che al Senato le dimissioni di Conte abbiano anticipato di poche ore la discussione sul progetto di riforma del ministro Bonafede, che non avrebbe mai ottenuto neppure la maggioranza relativa della fiducia al governo. E non è casuale che il libro di Sallusti e Palamara sia stato presentato in coincidenza con l'inaugurazione dell'anno giudiziario. Soltanto un anno prima, la stessa cerimonia era stata funestata dal «caso Palamara» e dalle rivelazioni che hanno portato alle dimissioni di moltissimi membri del Consiglio superiore della magistratura. In quei giorni, lo stesso presidente Mattarella parlò ufficialmente di «modestia etica» della magistratura e invitò i suoi membri istituzionalmente più importanti a chiarire e fare pulizia all'interno del terzo potere dello Stato. I risultati sono sotto i nostri occhi e sono più che deludenti: il discorso del vicepresidente del Csm sembra riprendere quello del presidente, laddove dice che certi avvenimenti devono essere chiariti in fretta, ma anche aggiunge che bisogna liberarsi dei precedenti, fare piazza pulita.

Il Sistema

Quali casi? Quello che non ha avuto ancora né smentita né risposta sulla nomina dello stesso Ermini dopo una serie di incontri privati con Palamara e un politico indagato, Luca Lotti? La cronaca parla chiaro e Palamara si è offerto di ripeterla davanti al Csm, come l'autocandidatura del procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi, che ha sostituito il precedente Fuzio, dimissionario sempre a causa dell'inchiesta sul «Pm che volle farsi Re».

I casi sono tanti e tutti esondano da una normale procedura istituzionale, riguardano nomine, promozioni, trasferimenti, perfino affidamenti di ministri tecnici e arrivano fino ai rapporti con il Quirinale ai tempi del presidente Napolitano. Il numero e la qualità delle persone coinvolte sono sicuramente la causa di tanti, troppi silenzi, ma non basta.

I lettori del Giornale devono sapere quanti altri lettori sono stati tenuti all'oscuro dell'esistenza di un sistema grazie ai silenzi complici dell'informazione.

I problemi che abbiamo di fronte sono enormi, il presidente della Cassazione ha parlato ieri di un'oggettiva diminuzione di credibilità del ruolo indipendente della magistratura, ma sono sicuro che non crede ciò dipenda dalle rivelazioni, per quanto forti, contenute in un singolo caso.

L'intreccio è enorme e dura da anni, poggiando le basi sul sistema elettorale correntizio nella Magistratura, che penalizza migliaia di ottimi magistrati esclusi, che infatti stanno protestando.

Dietro la prerogativa costituzionale di autonomia e indipendenza si è costruito un nuovo potere, che ha stabilito e contrattato un rapporto con gli altri poteri difforme da quello previsto nella Costituzione. Come i castori nei fiumi, i vertici giudiziari sono arrivati a costruire una diga che penalizza tutti (magistrati compresi) tranne loro.

Ho usato gentilmente i castori nella metafora, per non offendere nessuno, George Orwell usava i maiali per spiegare.

A questo punto, bisogna prendere atto che sarà difficile affidare alla sola magistratura il compito di riformarsi: c'è bisogno del presidente Mattarella e anche del Parlamento, che ha i poteri necessari per istituire un'apposita Commissione che abbia il compito di ridefinire lo stato delle anomalie e sottoporre alle Camere nuovi criteri per l'elezione del Csm.

L'unica garanzia sarebbe che i membri della Commissione godessero dell'immunità, almeno temporanea, per proteggersi dal Sistema.

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