Cronache

"Ora odio e misoginia...". La sinistra va in paranoia per Twitter a Musk

Twitter nelle mani di Elon Musk? "Un pericolo per la democrazia". La sinistra americana e gli influencer progressisti in allarme per l'operazione del magnate favorevole alla libertà d'espressione

"Ora odio e misoginia...". La sinistra va in paranoia per Twitter a Musk

Troppo libertario, troppo permissivo. Addirittura critico sugli eccessi del politicamente corretto. Dunque, "pericoloso per la democrazia". Per gli alfieri del progressismo da social network, Elon Musk è diventato una minaccia. L'acquisizione di Twitter da parte del patron di Tesla (un affare da 44 miliardi di dollari) ha mandato letteralmente in paranoia gli attivisti della sinistra globale che avevano trasformato la suddetta piattaforma digitale in una bolla favorevole ai loro ideali. I pareri poco mainstream su politica, immigrazione, gender e diritti civili erano infatti costantemente a rischio di espulsione. Come accaduto a Donald Trump, privato "per sempre" della facoltà di cinguettare con l'accusa di aver incitato alla violenza. Ora, però, l'avvento del magnate sudafricano potrebbe portare a un'inversione di rotta.

Musk, infatti, si è sempre dichiarato un assolutista della libertà di espressione e in tempi recenti aveva ribadito la sua intenzione di lasciare spazio a tutte le opinioni sul popolare social nework. Anche alle più scomode. "Spero che anche i miei peggiori critici rimangano su Twitter, perché questo significa libertà di parola", aveva scritto il magnate nei giorni scorsi. In tempi non sospetti aveva pure auspicato che lo spazio digitale in questione diventasse "un'arena inclusiva", nel senso più largo e permissivo del termine. Idee che hanno messo in allarme gli animi più conformisti e gli influencer del pensiero unico tendente a sinistra.

Così, proprio sulla piattaforma, è montata la protesta progressista. L'attrice britannica Jameela Jamil, femminista convinta e sostenitrice delle politiche arcobaleno, è stata tra le prime personalità a manifestare sconcerto per l'acquisizione della piattaforma da parte di Musk. "Ah, si è preso Twitter. Vorrei che questo fosse il mio ultimo tweet. Temo che questa offerta di libertà di parola aiuterà questa piattaforma infernale a raggiungere la sua forma finale di odio, fanatismo e misoginia totalmente illegali. Buona fortuna", ha cinguettato la donna, che già aveva manifestato l'intenzione di chiudere il proprio profilo qualora il magnate di Tesla avesse concluso l'accordo.

E pure all'interno di Twitter non sono mancate voci indignate. L'ingegnere del software, Addison Howenstine, ha cinguettato con toni allarmati: "Le cose sicuramente peggioreranno, è potenzialmente pericoloso per la democrazia e gli affari globali". Il collega Geraint Davies, provocatoriamente, ha invece chiesto su Twitter se qualcuno fosse interessato alla sua esperienza professionale (così da offrirgli un nuovo posto di lavoro).

Ma i contraccolpi dell'operazione di Elon Musk sono stati accusati anche dalla politica, in particolare dalla compagine democratica americana. L'arrivo del milionario ha infatti alimentato nella sinistra a stelle e strisce l'incubo del ritorno di Donald Trump sulla piattaforma. "Tutti dovrebbero essere preoccupati per questo", ha detto l'esponente dem Mary Anne Marsh, argomentando: "Abbiamo già visto l'impatto che Trump è riuscito ad avere con il suo account Twitter, sia mettendo in discussione il luogo di nascita di Barack Obama, sia rifiutando i risultati delle ultime elezioni. Immagina cosa farà per riprendere il potere nel 2022 o nel 2024 quando non ci sarà nessuno a fermarlo?".

Già, perché l'incubo progressista è che il tycoon possa tornare a servirsi di un account per lanciarsi alla riconquista alla Casa Bianca. E poco importa che, secondo quanto riferisce Fox News, l'ex presidente non sarebbe particolarmente interessato a un ritorno su Twitter. "Questo accordo è pericoloso per la nostra democrazia. Miliardari come Elon Musk giocano secondo un diverso insieme di regole rispetto a tutti gli altri", ha accusato la senatrice democratica Elizabeth Warren.

Il possibile cambiamento dello status quo sta generando il panico: chi non cinguetta a senso unico è una minaccia.

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