Cronache

"Scioperiamo". Parte l'assalto delle toghe alla riforma della giustizia

I magistrati proclamano un giorno di sciopero e si riservano ulteriori forme di protesta contro la legge Cartabia: "Scioperiamo per essere ascoltati"

"Scioperiamo". Parte l'assalto delle toghe alla riforma della giustizia

L'assemblea generale dell'Associazione nazionale magistrati ha deliberato con 1.081 voti favorevoli, 169 contrari e 13 astenuti un giorno di sciopero dei magistrati italiani contro la riforma Cartabia dell'ordinamento giudiziario, approvata alla Camera e ora all'esame del Senato. "Non scioperiamo per protestare, ma per essere ascoltati, non scioperiamo contro le riforme, ma per far comprendere, dal nostro punto di vista, di quali riforme della magistratura il Paese ha veramente bisogno", si legge nella mozione approvata durante l'assemblea.

Lo sciopero era una delle proposte di protesta sul tavolo e la decisione è arrivata dopo una lunga discussione che ha visto anche la partecipazione dei responsabili giustizia dei partiti che hanno aderito all'invito al confronto venuto dai vertici dell'Anm. Il ministro Marta Cartabia, invece, ha preferito non partecipare per "non essere invadente" in un momento così delicatoi, delegando al suo posto il capo di gabinetto Raffaele Piccirillo. Tra i presenti c'era, invece, Giulia Bongiorno della Lega, secondo la quale la riforma non deve essere una "occasione persa" e per questo si batte per modificarla nel passaggio al Senato.

Con l'approvazione della mozione sullo sciopero, l'assemblea ha delegato "la G.E.C. ad individuare tempestivamente la data e le concrete modalità organizzative, tenendo conto dello sviluppo dei lavori parlamentari in corso". Ma la protesta potrebbe non esaurirsi con uno sciopero di 24 ore, perché sono previste eventuali altre forme di protesta, qualora "le criticità non verranno elise". Nel testo della mozione si legge: "Proponiamo che, ferme restando le ulteriori forme di proteste già deliberate dal Comitato direttivo centrale, durante tale giornata vengano celebrate assemblee aperte a tutti i rappresentanti delle istituzioni e ai cittadini, dove si dia lettura della presente mozione o di un documento dai contenuti analoghi, e che tale documento venga pubblicato su tutte le piattaforme di comunicazione telematiche".

Durante l'assemblea non sono mancate le critiche alla protesta delle toghe, rappresentate tra gli altri da Gian Domenico Caiazza, presidente dell'Unione delle Camere penali, per il quale, sebbene la riforma sia lacunosa, permette di fare comunque dei passi avanti importanti, pertanto spiega che "non posso non rappresentarmi la sensazione della pretestuosità dei temi che sollevate".

Il presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia, dopo l'assemblea generale dell'associazione nazionale magistrati, ha sottolineato che lo sciopero "sarà un modo per comunicare le ragioni del dissenso non un modo per protestare contro una legge in fieri". Ha poi aggiunto che "non possiamo pensare che la discussione si sia chiusa. Noi vogliamo la riforma si tratta solo di correggere alcune strutture. Lavoreremo per questo e chiediamo al Senato di riflettere su alcuni aspetti.

Speriamo ci sia ancora tempo e per questo ci stiamo impegnando".

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