Padova, chiedono patente antifascista pure alla vittima dei comunisti Norma Cossetto

A Padova negata una sala pubblica per un libro in memoria di Norma Cossetto: "Richiesta doveva essere fatta dagli organizzatori nelle modalità previste dal Regolamento comunale"

Padova, chiedono patente antifascista pure alla vittima dei comunisti Norma Cossetto

Stuprata da diciassette partigiani comunisti di Tito e infoibata nella cavità carsica di Villa Surani, in Istria: è morta così Norma Cossetto nell'ottobre 1943. Atroci sofferenze che dopo anni qualcuno vuole ancora coprire, negandole il ricordo.

Niente sala senza certificazione di antifascismo

L'oblio della Cossetto passa da Padova, dove il Comune, sotto la guida del centrosinistra, ha negato Fornace Carotta, una sala pubblica richiesta per la presentazione - programmata per il prossimo 4 aprile - del libro Foiba Rossa. Norma Cossetto, storia di un' italiana ( edito da Ferrogallico) di Emanuele Merlino e Beniamino Delvecchio. Sala occupata? O magari già assegnata. Magari.

Il "no" alla concessione dello spazio pubblico - avanzata dalla consigliera Eleonora Mosco di Forza Italia - è arrivato come una coltellata alle spalle. Sala negata perché la domanda doveva "essere fatta dagli organizzatori nelle modalità previste dal Regolamento comunale". Ovvero, sottoscrivendo l'autocertificazione di antifascismo, introdotta dal Comune come condizione per la concessione degli spazi pubblici, come spiegano su Libero.

Un cavillo assurdo, soprattutto se richiesto a una delle donne simbolo degli italiani uccisi dai comunisti di Tito. Secco il commento di Filippo Ascierto di Fratelli d'Italia: "Vogliono un certificato? Vadano a chiederlo alla famiglia Cossetto".

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