La "bomba" del Papa: "Ci sono cardinali negazionisti..."

Papa Francesco, di ritorno dal viaggio apostolico, segnala la presenza di negazionisti in Curia. Poi tuona contro l'aborto e contro l'antisemitsmo

La "bomba" del Papa: "Ci sono cardinali negazionisti..."

Papa Francesco, sul volo di ritorno dal viaggio in Ungheria e Slovacchia, ha affrontato, attraverso la consueta conferenza stampa che accompagna Bergoglio quando sta per fare rientro in Vaticano, il capitolo Covid19, sottolineando come il negazionismo sia riuscito ad entrare pure tra le sacre stanze.

Il dibattito tra i cattolici in materia pandemica è molto animato, ma il pontefice argentino non ha mai convalidato o assecondato le tesi di alcune frange che tendono a sposare la causa no vax. Anzi, Jorge Mario Bergoglio ha sin da subito chiarito quale fosse la linea della Santa Sede, vaccinandosi a sua volta e tuonando in più circostanze sulla necessità della vaccinazione. Anche l'ex successore di Pietro Joseph Ratzinger, per la cronaca, si è sottoposto alla vaccinazione. Poi c'è la battaglia per la liberalizzazione dei brevetti vaccinali, ma quella è un'altra storia.

L'ex arcivescovo di Buenos Aires - come riportato peraltro dall'Adnkronos - è stato specifico quando, parlando di negazionismo, si è voluto riferire ad "alcuni negazionisti" che fanno parte dell'assemblea dei cardinali. Bergoglio ha continuato, raccontando di un porporato che, tra i negazionisti, risulta ricoverato, dopo aver contratto il virus che ha sconvolto il pianeta. E i pensieri di molti, è inutile nasconderlo, sono andati al cardinal Raymond Leo Burke, che tuttavia dovrebbe aver superato la fase più violenta della malattia. Il cardinale statunitense e conservatore era del resto apparso critico o comunque titubante sui vaccini anti-Covid19. Da qui, la deduzione per cui il Santo Padre, definendolo peraltro "poveretto" in relazione alla malattia contratta, abbia citato, seppure in modo indiretto, proprio il caso porporato americano.

Il vescovo di Roma ha poi posto numerosi accenti sulle questioni bioetiche, prendendo di nuovo posizione contro l'aborto e precisando come il matrimonio rappresenti un sacramento soltanto in virtù dell'unione tra un uomo ed una donna. Parole che risultano avere un peso specifico superiore, se possibile, dopo tutte le polemiche che hanno anticipato il summit con il presidente ungherese Viktor Orbàn, che è un noto sostenitore della cosiddetta famiglia tradizionale. Com'è stato spiegato su Inside Over, infatti, l'incontro tra il Papa ed il leader dell'Ungheria è stato tutto fuorché basato sulle differenze di vedute.

Sull'aborto, come ripercorso dalla Lapresse, il Santo Padre ha ripreso un concetto che aveva già utillizato. Quello che associa le pratiche abortive all'affitto di sicari: "L'aborto è più di un problema - ha esordito - , è un omicidio. Senza mezze parole: chi fa un aborto uccide. Prendete voi qualsiasi libro di embriologia: alla terza settimana di concepimento tutti gli organi sono già lì, non è una persona, ma è una vita umana, punto. E va rispettata. A chi non vuol capire faccio due domande: È giusto uccidere una vita per risolvere un problema? È giusto affittare un sicario per risolvere un problema? Perché scientificamente quella è una vita umana", ha chiosato.

Ma Bergoglio ha anche voluto mettere al riparo l'Europa dal pericolo chiamato antisemitismo.

Francesco pensa che la minaccia sia attuale: "L'antisemitismo - ha fatto presente il primo pontefice gesuita della storia - è una moda che sta risorgendo, è una cosa brutta brutta brutta". Ferma condanna, insomma, per l'insorgenza di un terribile fantasma che sembrava essere stato riposto nel passato.

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