Non c'è pace per i pensionati. Il governo ha appena approvato il decreto per le rivalutazioni del 2012 e del 2013, ma sta già pensando come bloccare quelle per gli anni successivi. A svelare il piano è proprio il ministro Poletti. Il titolare del dicastero del Lavoro incontrando i sindacati dei pensionati, ha infatti spiegato che "dobbiamo fare una riflessione attenta sulla tenuta del valore dell’assegno, perchè c’è una norma che cesserà la sua validità e c’è da decidere se confermarla o modificarla". La norma in
discussione è quella introdotta dal Governo Letta, che ha validità fino al 2017, e prevede rivalutazioni pari all’inflazione per pensioni fino a tre volte il minimo. Insomma da un lato c'è il ministero che prova a tenere dritta la barra e a porre rimedio alle botte alle casse ricevute dalla sentenza della Consulta, dall'latro lato ci sono invece i sindacati che chiedono invece una rivistazione delle rivalutazioni ma al rialzo e non al ribasso.
Il tema dell’aumento automatico degli assegni sarà quello centrale del tavolo, come conferma il segretario generale dello Spi-Cgil Carla Cantone: "È necessario ripristinare per tutti i pensionati la tutela del potere d’acquisto: bisognerà rimettere mano alla rivalutazione annuale perchè non succeda più come con la Monti-Fornero". Il confronto è solo alle prime battute e non ci sono ancora proposte ma è chiaro l’intento da parte dei sindacati di aumentare il reddito dei 16 milioni di pensionati italiani. Sarà scontro col governo.
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